La «Greta economy» non è granché amata dai conservatori. Esprime quel concetto contemporaneo di «sostenibilità» che è la sintesi di mille brutte cose: motori elettrici, cibi a chilometro zero, giusto salario. Ma forse a molti liberali non è ancora chiaro che il fattore Esg (environmental, social, governance, ossia ambientale, sociale e di governo aziendale) non è il contro-capitalismo, bensì il nuovo capitalismo. Da quando l'uomo ha iniziato a coltivare la terra, 10mila anni fa, il capitalismo ha iniziato a trasformarsi. E ora siamo alla ennesima evoluzione.
Così capita che ieri, al primo giorno di quotazione alla Borsa di Londra, le azioni Deliveroo (multinazionale dei rider che ci portano la pizza a casa) hanno chiuso in calo del 26%. Molti grandi investitori internazionali hanno voltato le spalle al gruppo perché - nonostante il boom planetario delle consegne dovuto alla pandemia - il modello di business resta debole. L'incertezza è determinata dalle pretese dei rider di avere condizioni di lavoro migliori e salari più alti. Un esito considerato sempre più probabile che comporterà la riduzione dei profitti aziendali. Ma c'è di più: una larga fetta di investitori considera le condizioni di lavoro dei rider un elemento in contrasto con le politiche di investimento sostenibile.
Il peso sempre maggiore che i fondi attribuiscono alla «responsabilità sociale» rende Deliveroo poco interessante. È lo stesso capitalismo che emette questo verdetto su se stesso. I tempi di Milton Friedman, per il quale «l'unica responsabilità sociale dell'impresa è il profitto» sono finiti.
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