È sempre più vicino il 15 dicembre, una data che a molti a Brindisi fa paura. Una parte della città dovrà essere evacuata per disinnescare un ordigno bellico. In 53mila dovranno lasciare le loro abitazioni alle 8 del mattino per poter permettere agli artificieri di disinnescare la bomba (ci vorranno circa due ore di lavoro) e trasportarla in una cava dove verrà fatta brillare. A dover lasciare le loro celle anche i detenuti della casa circondariale. Si tratta di isolare un raggio di 1.617metri così come richiesto dal Protocollo Nato.
"L'ordigno bellico è stato ritrovato il 2 novembre scorso durante i lavori di scavo per una nuova sala cinematografica. La pala di un escavatore ha urtato contro quella che poi è stata riconosciuta come una bomba" ha dichiarato a IlGiornale.it il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi.
Come detto i cittadini dovranno lasciare la città alle 8 di mattina e potranno rientrare dopo cinque-sei ore, "per ora di pranzo si dovrebbe tornare alla normalità" ha continuato il primo cittadino.
L'aspetto più delicato sarà far evacuare le persone non autosufficienti che vivono nella "zona rossa". Sono trecento le persone allettate già conosciute dalla Asl perché assistite ogni giorno, ma ce ne sono altre che per diversi motivi non sono conosciute dagli operatori sanitari e per loro il Comune, sul suo sito, ha messo a disposizione un numero utile per poter permettere ai malati di essere trasportati fuori città.
La zona sarà sorvegliata dalle forze dell'ordine. "Devo ringraziare i Comuni vicini di Taranto, Lecce e Bari che ci daranno una mano inviando i loro agenti di polizia quel giorno" ha dichiarato ancora Rossi.
Saranno tenute sotto controllo, infatti, anche le diverse entrate ed uscite del capoluogo pugliese.
La bomba si trova accanto al multisala "Andromeda" e, come detto, la bomba è stata ritrovata durante alcuni lavori per costruire una nuova sala cinematografica.
"È probabimente l'operazione più grossa che ci sia mai stata in Italia e sarà una prova importante per il sistema di protezione civile e le forze dell'ordine, insomma un banco di prova importante per la macchina organizzativa" ha continuato il sindaco.
La zona al momento non è a rischio. La bomba può esplodere solo se viene toccata, ma è tutto sotto controllo.
Per il 15 dicembre sono state, inoltre, individuate delle "aree di accoglienza" che sono per la maggior parte degli edifici scolastici che potranno accogliere, a seconda della loro capienza, dalle 120 alle 1960 persone.
La struttura più piccola è l'istituto comprensivo "Casale Paradiso" in via Ruggero Flores, mentre quella più grande è il liceo scientifico "Fermi Monticelli" di via Nicola Brandi."È tutto sotto controllo, non c'è da aver paura ed in merito abbiamo anche tranquillizzato i cittadini" ha concluso il primo cittadino di Brindisi, Riccardo Rossi.
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