C'è anche il sì degli esperti Perché adesso si può riaprire

Zangrillo e Bassetti sono favorevoli alle riaperture dopo Pasqua. Ecco cosa può accadere

C'è anche il sì degli esperti Perché adesso si può riaprire

Anche gli esperti sembrano essere ormai dell’idea di riaprire dopo Pasqua. Convinzione di molti che le chiusure continue alle quali è stata costretta l’Italia negli ultimi mesi non abbiano portato gli effetti sperati.

Cosa può succedere dopo Pasqua

Tra questi anche Matteo Bassetti, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, che questa mattina è intervenuto in diretta su RTL 102.5 all’interno di Non Stop News. Il professore ha ricordato che abbiamo avuto una seconda e una terza ondata e che a questo punto sarebbe giusto cominciare a riaprire con ordine, facendo rispettare le norme. Anche perché, sottolinea, "Le chiusure continue che hanno contraddistinto l'Italia negli ultimi mesi credo che non abbiano portato i risultati sperati"". Ma esattamente cosa potrebbe accadere dopo Pasqua? Lo ha spiegato Bassetti: “Possono succedere tre cose: fisiologicamente ogni ondata si esaurisce nel giro di 6, 8 settimane; secondo, speriamo che ci siano più vaccini, e poi con la bella stagione e il caldo la gente sta di più all'aria aperta e meno in casa e nei luoghi chiusi e questo aiuterà di molto, come è successo l'anno scorso".

Zangrillo contrario ad abolire le zone gialle

Tra gli esperti a favore delle riaperture, e quindi al fianco del leader leghista Matteo Salvini, anche Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, che si è detto contrario ad abolire le zone gialle in Italia per tutto il mese di aprile. Su Twitter, Salvini aveva scritto:“Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi...". Poco dopo la risposta netta di Zangrillo: “Assolutamente sì”. Come riportato da Il Tempo, a qualcuno il tweet di Salvini sarebbe apparso come un attacco frontale al ministro della Salute Roberto Speranza, e in un certo senso anche al presidente del Consiglio Mario Draghi che sembrerebbe voler seguire i suoi consigli. Niente di tutto questo, come hanno invece creduto i soliti malpensanti.

Il leader leghista ha infatti tenuto a precisare, smontando così ogni dubbio e polemica, che si sta lavorando al fianco del premier per aiutare gli italiani. "Stiamo lavorando fianco a fianco al presidente Draghi per offrire agli italiani tre risultati: le cure, i vaccini e le terapie domiciliari, se serve producendo vaccini anche in Italia; i rimborsi economici alle famiglie e alle imprese, veloci, efficaci, recuperando i mesi persi in passato. E poi, dopo Pasqua, nelle città italiane con la situazione sanitaria sotto controllo, un piano di riaperture, di ritorno alla vita. Salute e lavoro possono, anzi devono, camminare insieme". Adesso Salvini può contare anche sull’appoggio di esperti importanti, come il professor Zangrillo.

Anche il governo pronto ad allentare un po' la stretta

Qualcosa potrebbe però cambiare, non è detto infatti che dopo Pasqua tutto sarà nuovamente chiuso. Già martedì prossimo, o al massimo mercoledì, il governo si potrebbe riunire in Cdm proprio per affrontare il tema delle riaperture. Come abbiano detto, Salvini è passato da un pressing iniziale a un “stiamo lavorando fianco a fianco al presidente Draghi”. Anche Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria, nonché leader di Cambiamo!, ha spiegato: “Nessuno vuole riaprire il Paese a dispetto dei numeri. E tutti ci rendiamo conto che la situazione ancora oggi non è facile. Ma questo non può e non deve impedire di guardare al futuro: invece di dire chiudiamo tutto e poi vediamo potremmo stabilire una serie di date, una road map, verso la ripartenza, sempre che i dati ci confermino via via la possibilità di farlo". Il premier Mario Draghi sembra però essere dell’idea di voler guardare i numeri, possibilmente recenti, visto che non intende basare le sue decisioni su dati ormai vecchi. Il timore del presidente del Consiglio, così come dell’ala rigorista, è che si possa compromettere ancora di più la campagna vaccinale che deve invece iniziare a viaggiare a ritmo sostenuto.

Nel caso in cui la situazione dovesse migliorare, Draghi sarebbe comunque pronto a modificare anche in corsa il nuovo decreto che sarà in vigore fino alla fine del mese di aprile. D’accordo con l’apertura anche Forza Italia che cerca così di mediare con la Lega. Attesa per metà mese, o forse anche per la prima settimana dopo Pasqua, una nuova riunione della cabina di regia per parlare della campagna vaccinale e della curva epidemica. Se i dati dovessero migliorare, bar e ristoranti potrebbero riaprire almeno a pranzo, e forse anche i cinema e i teatri nelle regioni con minor numero di positivi. Ancora in corso il dibattito sul ritorno in presenza di seconda e terza media, e delle superiori.

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha tenuto a ribadire:"Facciamo un ultimo sforzo e poi, se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l'Italia sarà in giallo e qualche Regione anche in bianco. Ci servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone".

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