Calderoli supplica Kyenge: "Mi tolga la macumba"

Il padre dell'ex ministro dell'Integrazione replica: "Ha fatto innervosire i suoi antenati"

Calderoli supplica Kyenge: "Mi tolga la macumba"

Roberto Calderoli si arrende e supplica il padre di Cécile Kyenge ti togliergli la maledizione lanciatagli dopo che ha attaccato l'ex ministro per l'Integrazione.

È lo stesso esponente leghista a dirlo dalle pagine del settimanale Oggi in edicola da domani. "Sei volte in sala operatoria, due in rianimazione, una in terapia intensiva. È morta mia mamma. E, nell’ultimo incidente, mi sono rotto due vertebre e due dita. E adesso, un serpente di due metri in cucina. A me sembra un pò troppo...", dice il vicepresidente del Senato facendo riferimento a una macumba, "Forse è il caso di mandare un messaggio distensivo a papà Kyenge per chiedergli la revoca del rituale che mi fece".

Il settimanale ricorda che dopo la battutaccia sulla Kyenge, proprio Oggi raggiunse in Katanga (Repubblica democratica del Congo) il padre dell’allora ministro. Davanti ai giornalisti, l'uomo "compì un rito tribale affinché gli avi lo liberassero da cattivi pensieri e parole offensive, usando parole di tolleranza e non di vendetta". "Le foto e i video di Oggi erano inquietanti: avevano messo una mia foto in mezzo ai termitai", racconta Calderoli, "Non è un messaggio amichevole. Dopo quel rito alcuni colleghi napoletani mi regalarono un cornetto di corallo: due giorni dopo, senza una pressione di nessun genere si è spezzato in due. Una maga ha visto forze tremende in azione attorno a me".

Immancabile la risposa di Clement Kikoko Kyenge, contattato dallo stesso settimanale: "Un serpente in casa non è un bel segnale e non sono sicuro che

Calderoli abbia fatto bene a ucciderlo... Se quando lui ha chiesto scusa a Cecile era sincero, può stare tranquillo. Se invece quelle scuse sono state frutto di calcolo e convenienza, gli antenati potrebbero innervosirsi".

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