A Carla Fendi il Premio Germozzi per il sostegno al settore dell’artigianato

Terza edizione del riconoscimento che in passato è stato assegnato a Giuseppe Guzzetti e a Giuseppe De Rita

A Carla Fendi il Premio Germozzi per il sostegno al settore dell’artigianato

Un riconoscimento per un’«artigiana» di lusso: Carla Fendi. La presidente della Fondazione Carla Fendi ha ricevuto il Premio Nazionale Manlio Germozzi 2017 della Confartigianato, «per l’assiduo impegno ed il fattivo sostegno in favore della cultura dell’artigianato italiano, nel segno di un’operosa tradizione familiare».

Nato per onorare il fondatore della confederazione e dedicato a personalità di rilievo che hanno contribuito allo sviluppo di questo settore, vera risorsa del nostro Paese, il riconoscimento è giunto alla sua terza edizione e precedentemente è stato assegnato a Giuseppe Guzzetti e a Giuseppe De Rita.Si tratta di una corona di alto artigianato in maiolica di Faenza, simbolo della preziosità e della grande eccellenza del settore, che è stata consegnata alla quarta delle sorelle Fendi durante una cerimonia pubblica, nella sede di Confartigianato a Roma, alla presenza del Presidente della «Fondazione Manlio e Maria Letizia Germozzi», Maria Pia Garavaglia, del Presidente della Confartigianato Giorgio Merletti e del Segretario Generale della Confederazione Cesare Fumagalli.

«Sono onorata di questo riconoscimento - ha dichiarato Carla Fendi -. Ho sempre dato un grande valore all’artigianato, tratto distintivo dell’italianità, riflesso di memorie storiche che intrecciano cultura del territorio, arte e straordinaria abilità manifatturiera, valori per me tra i primi nel mondo. Purtroppo invece l’artigianato non è sufficientemente sostenuto e sta rischiando di scomparire. Un artigianato, quello italiano, che è veramente artistico e creativo e che si distingue in tutti i mestieri, da quelli più nobili a quelli considerati più umili come l’idraulico, il falegname, l’elettricista e altri. Mestieri questi che, oltre che indispensabili, anche eccellenti che purtroppo vanno scomparendo ma che incentivati aiuterebbero molto l’attuale e fortissima disoccupazione giovanile.

E’ importante dunque che i giovani, dopo l’indispensabile formazione culturale, possano continuare ad esprimersi professionalmente anche attraverso l’artigianato, contribuendo a salvare questo settore nel quale, tra l’altro, quasi non si avverte crisi».

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