I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 48 chili e mezzo di marijuana occultati in sacchi di plastica. Durante una perquisizione in un centro di smistamento merce dell’area industriale di Caserta, i militari hanno rinvenuto 44 buste di droga stoccate nei cassetti di comodini, cassettiere e dispense destinate alla spedizione. La droga – hanno accertato i carabinieri - proveniva dalla penisola iberica. Venduta al dettaglio avrebbe fruttato circa 500mila euro.
Una settimana fa, i militari della Compagnia di Marano di Napoli, invece, hanno dato esecuzione a 24 misure cautelari emesse dal Tribunale di Napoli al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli per spaccio di droga. L’attività, denominata “Piazza pulita”, ha consentito di raccogliere a carico degli arrestati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla loro partecipazione, a vario titolo, a un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione camorristica denominata clan Orlando, egemone sul territorio di Marano di Napoli, Quarto Flegreo e zone limitrofe.
Per alcuni di loro, oltre ai reati appena citati, la Procura della Repubblica ha contestato anche l’articolo 416 bis, ovvero di essere veri e propri affiliati al “sistema”. Si legge infatti nelle centinaia di pagina dell’accusa, che quattro degli indagati, con il ruolo di referenti per conto del clan delle attività illecite tra le quali il traffico di stupefacenti e le estorsioni, si occupavano altresì della distribuzione degli stipendi agli affiliati, anche a quelli detenuti, della gestione delle piazze di spaccio, del controllo del territorio e della risoluzione di contrasti interni ed esterni al sodalizio.
L’operazione ha di fatto smantellato tale organizzazione che gestiva in particolare la distribuzione e la cessione della droga, sia a rivenditori all’ingrosso sia ai pusher delle principali piazze di spaccio del territorio, estendendo le proprie maglie finanche ai territori del basso Lazio e della Sardegna, regioni che smerciavano la droga attraverso referenti del luogo.
A supporto di quanto emerso in fase d’indagine sono state le varie dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno confermato le risultanze raccolte dai carabinieri. Nel corso dell’indagine, durata oltre due anni, i militari hanno sequestrato oltre 40 chili di sostanze stupefacenti e hanno documentato i ruoli di ciascun indagato all’interno del sodalizio.
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