Indagini chiuse per l’ex pm del rapimento di Denise Pipitone, che era stata accusata di false dichiarazioni al pm.
Come riporta La Stampa, la Procura di Marsala ha notificato a Maria Angioni un avviso di conclusione delle indagini. Cosa succederà adesso? L’ex pm avrà la facoltà di essere ascoltata oppure di produrre documentazione a proprio sostegno. Uno dei rischi è che si arriverà a rinvio a giudizio e quindi al processo, mentre Angioni aveva richiesto l’immediata archiviazione.
Perché era sotto indagine Maria Angioni
L’ex pm ha lavorato al caso Denise Pipitone tra il 2004, pochi giorni dopo la scomparsa della bimba, avvenuta a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004, fino alla metà del 2005 all’incirca. Successivamente, ha raccontato, è andata a lavorare in un tribunale per i minori, mossa dall’esigenza di occuparsi dei più piccoli dopo il rapimento di Denise. Oggi è giudice del lavoro in Sardegna.
La figura di Angioni è tornata in auge dopo l’uragano mediatico provocato da Olesya Rostova, una ragazza russa per la quale era stato ventilato che si trattasse di Denise. Dallo scorso marzo si è tornati a parlare molto spesso della bimba di Mazara e in televisione, nelle settimane e nei mesi successivi, è apparsa anche Angioni, fornendo talvolta dichiarazioni abbastanza scioccanti.
L’ex pm è stata ascoltata a maggio dalla Procura di Marsala, su molti argomenti diversi. I pm le hanno però contestato due dettagli. “Io ho detto che era stata installata una telecamera e che poi non funzionava più e che ne ho dovuto attivare un’altra - aveva dichiarato Angioni nei giorni scorsi a ‘Chi l’ha visto?’ - Loro mi hanno fatto vedere i documenti relativi alla seconda telecamera. […] Anche un’altra cosa che io avrei detto, che avevamo sentito a sommarie informazioni uno. […] E loro invece mi hanno trovato dei documenti che non contengono quelle dichiarazioni. Anche lì devo verificare”.
Intanto Angioni già a maggio aveva presentato anche un esposto contro i pm, in previsione dell’indagine nei suoi confronti. Tuttavia l’indagine è apparsa fin dall’inizio slegata dalle apparizioni televisive dell’ex pm.
L’opinione pubblica contro Angioni
Sono tante le critiche che sono state mosse all’ex pm. Dai social alla trasmissione “Quarto grado” sono state sollevate diverse obiezioni alle sue parole, una in primis: perché parlare solo oggi a quasi 17 anni dalla scomparsa di Denise? Angioni ha sempre affermato che gli approfondimenti televisivi fossero utili, perché permettevano di fare brainstorming sul caso.
Di recente, contro le dichiarazioni di uomini e donne di legge in tv si è pronunciato Roberto Piscitello, sostituto procuratore a Marsala e tra i titolari delle nuove indagini sul caso Denise.
“Penso - ha dichiarato Piscitello all’Agi durante un incontro sulla figura di Rosario Livatino - che non sia corretto andare in televisione a sostenere ragioni che non hanno retto ai gradi di giudizio o intavolare contrasti con il giudice che non ti ha accettato la misura cautelare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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