Caso Orlandi, nulla di fatto: "Reperti precedenti all'800"

L'esito dell'esame morfologico è chiaro: i resti degli ossari appartengono a due secoli fa. Nulla di nuovo, dunque, sul caso Orlandi

Caso Orlandi, nulla di fatto: "Reperti precedenti all'800"

Neppure gli ossari rivenuti all'interno del Teutonico contengono le ossa di Emanuela Orlandi: gli esami hanno certificato come quei resti risalgano a prima dell'ottocento. Non possono essere appartenuti, dunque, alla ragazza scomparsa nel 1983.

Il Vaticano, stando a quello che viene riportato anche dall'Adnkronos, ci ha tenuto anche a ribadire come la "collaborazione", quella che la Santa Sede sta mettendo in campo in queste settimane, con tanto di apertura di un'indagine interna, non abbia il valore di una "ammissione di responsabilità". Dalle parti di piazza San Pietro stanno procedendo con l'inchiesta, insomma, persino quando la fonte che consiglia il "come cercare" sembra essere anonima, ma questo non vuol dire riconoscere di possedere una colpa specifica all'interno di questa storia.

Erano state trovate "migliaia di ossa" all'interno del cimitero in cui si trova la statua dell'angelo. Quella citata in una lettera inoltrata alla famiglia della Orlandi.: "Guardate dove indica l'angelo". Le tombe erano risultate vuote. Allora si era andati oltre. Così erano spuntati i due ossari. Ma le verifiche scientifiche hanno già consegnato il loro responso. C'è voluto qualche giorno, ma l'analisi morfologica non può essere interpretata più di tanto. Bisognerà, forse, seguire qualche altra pista. Si può pronosticare come i familiari non abbiano alcuna intenzione di mollare la presa. La traccia dei resti rintracciati nell'ex Nunziatura apostolica è venuta meno. Questa del cimitero teutonico potrebbe essere abbandonata in tempi brevi. Oppure, ancora, si potrebbe scavare più a fondo. Sono tutte ipotesi. Dal pomeriggio di oggi c'è una certezza in più: nei due ossari che erano stati rintracciati ci sono dei resti sì, ma di più di due secoli fa.

La giornata di oggi, però, è divenuta utile anche per conoscere qualche dettaglio ulteriore sul precedente rinvenimento: le ossa, altre, che erano state rinvenute al di sotto di un pavimento di una pertinenza della Nunziatura apostolica, a villa Giorgina, sono state datate a loro volta. Ora abbiamo un elemento nuovo: si tratta di reperti che risalgono a un periodo che va dal 90 al 203 d. C..

La Procura della Repubblica - si apprende dalla Lapresse - ha già domandato che la questione venga archiviata. Neppure quell'abbozzo di traccia può avere rilevanza rispetto al caso di Emanuela Orlandi. Il Vaticano, in ogni caso, ha già comunicato che continuerà nella "ricerca della verità".

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