
Non potrà essere rimpatriato. Un pakistano che si è visto rifiutare la domanda di asilo, dopo l'impugnazione del provvedimento potrà restare ancora in Italia. Di fatto dietro questa storia che si è consumata al tribunale di Lecce potrebbe nascondersi un precedente giuridico che può avere conseguenze anche sulla gestione dei flussi migratori. Ma facciamo chiarezza. Il pakistano in questione aveva dovuto rinunciare all'asilo perché secondo il Tribunale di Lecce non c'erano seri rischi per la sua vita nel Paese d'origine, il Pakistan.
Questo verdetto è stato però completamente ribaltato dalla Cassazione. Infatti secondo la Suprema Corte, i giudici non possono verificare i rischi che corre il richiedente asilo tenendo conto di generiche "fonti internazionali" che attestano l'assenza di conflitti nel Paese di origine. La Cassazione bacchetta il Tribunale che avrebbe dovuto ottenere "informazioni aggiornate sul Paese di origine del richiedente asilo".
Da qui l'esortazione ai giudici: "Il giudice è tenuto a un dovere di cooperazione che gli impone di accertare la situazione reale del Paese di provenienza mediante l'esercizio di poteri-doveri officiosi di indagine e di acquisizione documentale, in modo che ciascuna domanda venga esaminata alla luce di informazioni aggiornate".
Adesso il caso del pakistano dovrà essere nuovamente esaminato. Ma il verdetto della Cassazione rischia di cambiare totalmente volto alle procedure per il riconoscimento delle richieste di asilo. E rischia (inoltre) di spalancare le porte ad una valanga di ricorsi.
Non è di mia competenza, perché "non addetto ai lavori", ma una domanda nasce spontanea: un giudice deve ...giudicare in base a prove e controprove fornite dalle parti e decidere a chi delle due dare ragione. Non credo sia suo compito indagare.... Chi potrebbe chiarirmi le idee ?
QUESTA SENTENZA VA CONTRO LA LEGGE SULLA SICUREZZA DEI CITTADINI ITALIANI PROMULGATA ANCHE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
VI INVITO AD ANDARE A VEDERE A QUALI NAZIONALITA NEGLI ALTRI STATI VIENE CONCESSO L'ASILO E A CHI VIENE CONCESSO IN ITALIA .
VOGLIO DA CITTADINO CHE VENGA APERTA UNA INCHIESTA DA MAGISTRATI EUROPEI SULLA MAGISTRATURA ITALIANA CON L'IPOTESI DI REATO DI ESSERE COLLUSA CON LA POLITICA E LE COOPERATIVE CHE SI ARRICCHISCONO CON I RICHIEDENTI ASILO . LA MISURA E' COLMA ,.
Che si sia sparsa la voce, che solo quì operano le quinte colonne, formate da traditori della propria gente
..Gentaglia,...oltretutto rissosi(stessa stoffa dei Bangladeshini...(altri "buoni").Giusto tenercelo come "risorsa"!!!
dei rischi del paese d'approdo ospitante. Te capì la cassazion, che invece di discutere sul fatto che siamo l'ultimo paese d'Europa nei tempi di causa, pensa ai migranti?
Del resto, che ne puo' sapere lo Stato di chi illegalmente sta sul suo territorio, quando vengono sistematicamente disattese tutte le ordinanze di espulsione? E dunque, come si fa a sapere se un "espulso" e' veramente "andato via" o e' "in clandestinita'", fatti salvi quelli imbarcati ufficialmente, sempre ammesso che non siano tornati indietro?
"Il problema e' molto vasto..." Meditate, gente, MEDITATE.
Non è credibile neanche l'ambasciatore del paese di provenienza del richiedente asilo ? Chi è credibile, solo il richiedente asilo ? Quante domande ne scaturiscono !
Non è di mia competenza, perché "non addetto ai lavori", ma una domanda nasce spontanea: un giudice deve ...giudicare in base a prove e controprove fornite dalle parti e decidere a chi delle due dare ragione. Non credo sia suo compito indagare.... Chi potrebbe chiarirmi le idee ?