Casteldaccia, il giorno dopo restano acqua e polemiche

A Casteldaccia si contano i danni. E il Comune è nella bufera per la villa abusiva e mai demolita in cui sono morte 9 componenti della famiglia Giordano

Casteldaccia, il giorno dopo restano acqua e polemiche

Il giorno dopo Casteldaccia si risveglia contando i danni. L’acqua non è ancora andata via e la pioggia di sabato scorso, oltre a mietere nove vittime, si è portata dietro uno strascico di velenose polemiche.

Al centro è finita la villetta, costruita in contrada Cavallaro, vicino al greto del fiume Milicia. Un torrente d'acqua sotto controllo ma che nella notte tra sabato e domenica ha trascinato con sé detriti e fango. La casa però, è oggetto di indagine della procura di Termini Imerese, su cui ricade per competenza il comune di Casteldaccia. Il procuratore Ambrogio Cartosio indaga per disastro e omicidio colposo perché il casolare classificato in un primo momento come «verde agricolo» negli anni è stato trasformato dal proprietario (che adesso sarà interrogato dalla polizia) in una casa abusiva.

Una stortura che aveva accertato sette anni fa anche l’ufficio tecnico del Comune. Sulla casa, dichiarata abusiva già alla fine del 2011, c'era un'ordinanza di demolizione. I proprietari dell'immobile avevano presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale e nonostante sulla casa pendesse, come una scure, un’ordinanza di demolizione i proprietari l’avevano affittata due anni fa alla famiglia Giordano. Il comune di Casteldaccia avrebbe dovuto eseguire il provvedimento, ma l'ordinanza è stato disattesa.

Il sindaco di Casteldaccia, Giovanni di Giacinto, ha dichiarato che il tribunale non si fosse neanche pronunciato. In realtà, il Tar di Palermo non ha mai sospeso l'ordine di demolizione della villetta abusiva. Una vicenda che fotografa perfettamente la situazione attuale che si vive in Sicilia, dove un recente monitoraggio ha evidenziato che 75 comuni su 82, nella sola provincia di Palermo, non sono in regola con le ordinanze di demolizione.

Intanto stanotte sono arrivate le nove bare nella chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes di piazza Ingastone. La camera ardente è un via vai continuo di parenti, amici, conoscenti, semplici cittadini del quartiere Zisa di Palermo. Tutti hanno cercato anche solo con lo sguardo Giuseppe Giordano, 35 anni, che ha perso la sua famiglia. Tra le vittime, la moglie, Stefania Catanzaro, 32 anni, il figlio Federico, 15 anni, la figlia di 1 anno, Rachele. Nella tragedia sono morti anche i genitori di Giuseppe Giordano, Antonino, 65 anni, e la moglie Matilde Comito di 57. E, ancora, la sorella Monia, 40 anni, e il figlio di tre anni della donna, Francesco Rugho.

E ancora: il fratello di Giuseppe, Marco, 32 anni e, oltre alla nonna di Francesco, Nunzia Flamia, 65 anni.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha proclamato il lutto cittadino e le bandiere a mezz'asta negli edifici comunali. I funerali saranno celebrati domani, alle ore 11, nella Cattedrale di Palermo,

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