Chi è "l'estetista" che ha fatto l'iniezione a Samantha

Si chiama Pamela Andress ed è una organizzatrice di eventi. La donna, transgender di nazionalità brasiliana, è indagata per la morte di Samantha Migliore. Il legale: "Non è scappata e non ha ricevuto soldi"

Chi è "l'estetista" che ha fatto l'iniezione a Samantha

Cinquant'anni, organizzatrice di eventi e sfilate nel mondo transgender. Per certo, non un'estetista. Si chiama Pamela Andress la donna che avrebbe praticato l'iniezione a Samantha Migliore, la 35enne morta nella sua casa di Maranello durante un intervento estetico al seno. Ieri si è costituita ai carabinieri di Cento, città del Ferrarese dove vive con il fidanzato, per fornire la sua versione dei fatti. "Quando me ne sono andata lei (Samantha ndr) era ancora viva", ha spiegato la cinquantenne agli inquirenti. Attualmente risulta indagata a piede libero dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di un altro reato.

Chi è la sedicente "estetista"

Il suo vero nome è Riccardo ed è nata a Salvador de Bahia cinquant'anni fa. Pamela Andress, transessuale di origini brasiliane, è indagata per la morte della 35enne di Maranello, Samantha. Volto noto di internet, nella vita si occupa della pianificazione di eventi e sfilate nel mondo transgender. Nel suo Paese di origine è famosa per l'impegno a favore dei diritti civili, per essere l'organizzatrice di un concorso di bellezza "Queen T" e di un talent show. È residente a Napoli ma, di fatto, vive a Cento, nel Ferrarese, con il compagno. Non è un'estetista ma, di tanto in tanto, somministra trattamenti estetici alle conoscenti.

"Era ancora viva"

Pamela sostiene di aver appreso la notizia della morte di Samantha dai giornali. È quanto avrebbe riferito - secondo ilCorriere.it - agli inquirenti quando, nella mattinata di ieri, si è costituita alla caserma dei carabinieri di Cento. "Quando me ne sono andata lei (la vittima ndr) era ancora viva - ha spiegato - Ho capito quello che era successo e che mi stavano cercando solo il giorno dopo, collegandomi ad internet e non riuscivo a credere a una cosa così terribile". Lei e Samantha Migliore si erano conosciute a Napoli, città dove la 35enne risiedeva prima di trasferirsi a Maranello. A suo dire, non sarebbe stata la prima volta che avrebbe eseguito questo genere di intervento precisando di non aver mai richiesto alcun compenso per la "prestazione".

Il legale: "Non è scappata"

Secondo la versione fornita dal marito della vittima, Antonio Bevilacqua, la sedicente estetista si sarebbe dileguata prima dell'arrivo dei soccorsi. "La mia assistita è sconvolta, e non è vero che è fuggita. Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l’ambulanza, si è allontanata solo dopo. Poi ha letto su internet che la signora era deceduta e allora si è andata a costituire", ha spiegato Francesco Andriulli, l'avvocato di Pamela. Circa la cifra che Samantha avrebbe esborsato - 1200 euro - per il trattamento, il legale nega qualunque tipo di accordo economico tra le parti. "Credo si tratti di una puntura, avevano parlato di soldi - ha detto il legale -ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. Non è tornata a Napoli, dove vive, ma si trova ancora a casa del compagno".

L'ipotesi di reato

Attualmente Pamela risulta indagata a piede libero dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

Su Samantha, invece, è stata disposta l’autopsia per verificare se l’ipotesi di uno choc anafilattico sia o meno compatibile con le circostanze del decesso. Un dettaglio fondamentale in quanto servirà a definire la dinamica della tragedia e stabilire le eventuali responsabilità delle persone coinvolte nella vicenda.

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