Un ritorno dopo anni di assenza dalla scena della televisione. Fabrizio Corona si riprende l'attenzione delle telecamere per denunciare senza mezzi termini i malfunzionamenti della giustizia italiana e la disparità di trattamenti che ha subito nel corso della sua storia giudiziaria. A invitarlo in studio è stato Massimo Giletti, conduttore di Non è l'arena su La7, che al centro della puntata ha posto due punti essenziali: la giustizia e la legalità. L'invito a Corona è arrivato in seguito alla decisione della Corte di Cassazione che ha annullato il provvedimento che gli aveva revocato gli arresti domiciliari lo scorso marzo, in seguito al quale era stato tradotto nuovamente in carcere.
La denuncia di Corona
L'ex fotografo dei vip è partito da un presupposto chiaro, emerso soprattutto grazie al libro "Il Sistema" di Alessandro Sallusti: "Sicuramente abbiamo qualche problema con la giustizia italiana". Un'affermazione che reputa certa perché si definisce una persona che ha vissuto nelle carceri, nei processi, nelle sentenze. E ha sollevato una questione di fondo: come mai Mimmo Lucano, condannato in primo grado a 13 anni e due mesi di carcere, ha subito un trattamento mediatico soft?
Corona infatti ha puntato il dito contro la sinistra, che si è affrettata a mostrare solidarietà verso l'ex sindaco di Riace: "Quando io ho preso 14 anni di galera tutti dicevano che ero un criminale. Invece ora Lucano è stato difeso da tutto l'establishment". E ha tirato in ballo pure Enrico Letta, segretario del Partito democratico: "Dice che è un'ingiustizia. Gente che è dentro il governo e si permette di criticare la magistratura...".
"Ve la farò pagare"
Dopo il verdetto della Corte di Cassazione l'ex fotografo dei vip si era detto "incazzato nero" per tutto ciò che è stato costretto a subire negli ultimi mesi prima di essere scarcerato. Corona aveva ribadito di aver condotto da solo la sua battaglia: "Sono 15 anni che non sono libero e che mi perseguitano. Ma io sono ancora qua più forte e più potente di prima". E poi aveva usato toni davvero forti: "Passerò i prossimi anni per avere giustizia contro di voi e farvela pagare. Anche se mi costerà caro".
Lo scorso 22 marzo Corona era stato trasferito nel carcere di Monza.
In precedenza era stato ricoverato per circa 10 giorni nel reparto di Psichiatria dell'ospedale Niguarda di Milano dopo essersi tagliato i polsi e aver spaccato il vetro di un'ambulanza con un pugno. A mandarlo su tutte le furie era stata la decisione del sostituto pg di Milano, Antonio Lamanna, che per lui aveva chiesto la revoca del differimento di pena e dunque la detenzione domiciliare in favore del ritorno in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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