Il vaccino contro il coronavirus ha avuto una improvvisa battuta d’arresto. Il Gruppo farmaceutico AstraZeneca, associato alla Università di Oxford, ha annunciato la sospensione dei test clinici a causa della comparsa di una reazione avversa al farmaco da parte di un paziente nel Regno Unito. Di fronte alle complicazioni in un partecipante al programma, come da protocollo è scattata la sospensione. Si tratta di uno dei principali studi clinici sul vaccino. La speranza era che il vaccino potesse essere uno dei primi ad arrivare sul mercato, dopo il successo dei test di fase 1 e 2. Il suo passaggio ai test di Fase 3 nelle ultime settimane ha coinvolto circa 30.000 partecipanti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Brasile e in Sud Africa.
Una reazione avversa ferma il vaccino
L’arresto servirà per indagare su una malattia potenzialmente inspiegabile, come ha riferito la società in una nota. Ancora però non è chiaro quanto questa sospensione sarà di ostacolo allo studio in questione. Non si sa neanche di quale natura sia la reazione avversa che ha accusato il partecipante alla sperimentazione. Si legge inoltre nella nota che “si tratta di un'azione di routine che deve avvenire ogni volta che si verifica una malattia potenzialmente inspiegabile in uno degli studi". Come spiegato dal gruppo farmaceutico, è anche possibile che la malattia in uno dei volontari che partecipano alla sperimentazione, non sia attribuibile al vaccino. Può infatti capitare, come sottolineato da AstraZeneca, che durante grandi sperimentazioni le malattie si manifestino casualmente. Servono comunque attente verifiche per fugare ogni dubbio. La decisione di fermare tutto è stata presa dall’azienda per assicurare l’integrità del processo dei test. "Stiamo lavorando per accelerare la revisione del singolo evento per ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sui tempi di sperimentazione" hanno fatto sapere.
L'alt dopo l'accordo con la Commissione europea
L’alt è arrivato a circa una settimana dall’annuncio dell’accordo definitivo della AstraZeneca con la Commissione europea. Come era stato sottolineato dal ministro della Salute Roberto Speranza, nell’accordo “c’è scritto che le prime dosi, se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020”. Adesso però è tutto fermo. E non si sa per quanto tempo. La società è una delle tre aziende che negli Stati Uniti stanno conducendo esperimenti con il vaccino coronavirus nella Fase 3. Gli altri due studi sono effettuati da Pfizer e Moderna. È la prima volta che uno dei tre studi viene bloccato per una indagine relativa alla sicurezza.
Intanto Lo scorso 24 agosto all’ospedale Spallanzani di Roma è iniziata la sperimentazione sull’uomo del vaccino realizzato dall’azienda ReiThera e dallo stesso istituto Spallanzani grazie a finanziamenti giunti dalla Regione Lazio e dal ministero della Ricerca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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