"A noi il vaccino meno efficace". Scatta l'ira di agenti e insegnanti

Preoccupazione per il basso tasso di efficacia del vaccino AstraZeneca contro l'infezione. Il ministero della Salute, però, spiega che con il farmaco si evitano i casi gravi

"A noi il vaccino meno efficace". Scatta l'ira di agenti e insegnanti

In una situazione di emergenza come quella attuale ogni aiuto è ben accetto. La speranza di tutti, o quasi , è che la scienza lavori alacremente per mettere a disposizione del mondo intero quante più "armi" possibili contro Covid-19. Oggi di vaccini per combattere il nemico invisibile che ha causato un numero altissimo di morti e gravi danni all’economia, per fortuna, ce ne sono diversi. Ma pare che non tutti siano graditi allo stesso modo. Sul farmaco di AstraZeneca, infatti, si stanno addensando dubbi e paure, soprattutto tra gli under 55 delle categorie considerate prioritarie, tra cui docenti e forze dell'ordine, che saranno i primi a riceverlo.

Sul banco degli imputati vi è il tasso di efficacia contro l'infezione: come ricorda La Nazione, il vaccino di AstraZeneca raggiunge dopo le due dosi appena il 62,6%. Il risultato è il più basso tra i composti attualmente approvati in Europa: nella battaglia contro Covid-19 i farmaci di Pfizer e Moderna, infatti, risultano efficaci tra il 94 e il 95%. Ma non è tutto. Perché il siero messo a punto da Oxford sembra offrire poca protezione contro le varianti.

Alcune categorie non nascondo la loro preoccupazione. "La scelta di somministrare agli agenti il siero di AstraZeneca è inconcepibile. I poliziotti hanno contatti diretti con persone contagiate, come accade ad esempio nei centri di accoglienza e rimpatrio dei migranti. Un fattore che avrebbe dovuto suggerire la necessità di riservare agli agenti il vaccino che offre la più alta percentuale di efficacia anche nei confronti delle varianti al virus, ma non è stato così", ha attaccato Domenico Pianese, segretario generale del Coisp.

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha provato a calmare le acque. Lo scorso martedì, infatti, ha parlato con i sindacati per cercare smussare le ansie. "Io - avrebbe esclamato secondo La Stampa - mi farò vaccinare con AstraZeneca appena potrò". Il capo che dà il buon esempio per tutti gli altri. Ma il tentativo di Gabrielli non avrebbe sortito un grande effetto.

I dubbi, però, non serpeggiano solo tra i poliziotti. Anche tra gli insegnanti non c'è molto entusiasmo. La Cisl Scuola ha annunciato che la decisione di inserire il personale del mondo dell’istruzione "nelle priorità della campagna vaccinale, e soprattutto di utilizzare il vaccino AstraZeneca, è stata assunta senza alcun coinvolgimento né del Comitato tecnico scientifico né dei sindacati".

Intanto c’è un programma da rispettare. Tra oggi e domani cominceranno le prime somministrazioni. Il rischio è che molti possano rifiutare la loro dose in attesa di un siero più efficace. Per evitare ciò, il ministero della Sanità ha emesso una circolare nella quale di indica che "il vaccino, la cui seconda dose va somministrata dopo 12 settimane, garantisce, secondo quanto affermato dall'azienda, una copertura del 100% contro malattia grave e rischio di ospedalizzazione".

In pratica, con il farmaco di AstaZeneca non è escluso che si possa prendere il Covid ma i danni provocati dal virus saranno limitati tanto che non si verrà ricoverati. Per qualcuno, però, ciò non basta. Il rischio che la campagna vaccinale rallenti è alto.

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