Dacca, morto un sospettato Spariti altri due: ora è giallo

Un uomo fermato per la strage all’Holey Artisan Bakery di Dacca è morto mentre era sotto la custodia della polizia e di altri due non si ha più notizia

Dacca, morto un sospettato  Spariti altri due: ora è giallo

Un uomo fermato per la strage all’Holey Artisan Bakery di Dacca è morto mentre era sotto la custodia della polizia e di altri due non si ha più notizia, tanto che le organizzazioni per i diritti civili hanno lanciato un allarme sulla loro scomparsa. Zakir Hossain Shawon, 18 anni, assitente nelle cucine del locale teatro della strage in cui morirono 22 persone tra cui 9 italiani, era stato fermato al termine dell’assedio culminato con l’eliminazione dei cinque componenti del commando assassino. Ricoverato in ospedale, il suo corpo con segni evidenti di tortura è stato restituito alla famiglia. "C’era sangue coagulato in tutto il corpo, un occhio e i gomiti neri, sembra che lo abbiano appeso a una corda dalle braccia", ha detto il padre del ragazzo, Abdus Sattar. Nur Khan Liton, capo di una organizzazione umanitaria bengalese, dubita che Shawon fosse un complice del commando.

"Se fosse stato un sospettato, la polizia avrebbe dovuto fornire qualche indizio", ha continuato il padre. "Non abbiamo avuto la possibilità di interrogarlo poichè era ferito e in ospedale", si difendono gli agenti, che negano abusi sul giovane. Il comportamento della polizia non convince neanche nel caso di Tahmid Hasib Khan, 22 anni, studente della Totonto University, e di Hasnat Karim, ex docente alla North South University. Entrambi sono stati fermati dalla polizia, ma di loro non si sa più nulla da giorni. "Non vogliamo che gli accada nulla di male", ha detto al New York Times,Ali Faiyaz Shoumo, cugino del primo, "vogliamo solo sapere se è vivo e assicurarci che riceva le cure mediche necessarie alla sua epilessia".

Per il rilascio di Hasnat Karim, il docente che alcune foto ritraggono sul terrazzo del ristorante insieme con i miliziani, Amnesty International ha lanciato un avviso in cui chiede che la famiglia venga informata del luogo della sua custodia, che gli vengano assicurate assistenza legale e cure mediche (ha uno stent nel petto) e che, in mancanza di incriminazione di fronte a un tribunale, venga rilasciato.

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