Continuano le ricerche per trovare Gioele, il bambino di 4 anni scomparso con la mamma, la dj 43enne ritrovata morta nel boschi di Caronia, nel Messinese. I due erano scomparsi la mattina di lunedì 3 agosto, il sabato seguente era stato rinvenuto il corpo della donna vicino a un traliccio dell’alta tensione. Di Gioele però nessuna traccia. Dal giorno della scomparsa volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e cani molecolari non si sono praticamente mai fermati e hanno setacciato l’intera zona.
Ritrovato il gancio di un seggiolino
Ieri sera il programma di Rai3 “Chi l’ha visto” ha dedicato uno speciale al giallo di Caronia, per seguire le ricerche di Gioele e dare dellerisposte al giallo che sta tenendo col fiato sospeso tutta l’Italia. L’inviato della trasmissione ha trovato un gancio della marca Isofix che serve ad assicurare il seggiolino per bambini al sedile della macchina. Il pezzo è stato consegnato ai carabinieri. In diretta però sarebbe stato accertato che non si tratta di un aggancio appartenente al seggiolino usato dalla famiglia. Daniele Mondello, il marito della dj contattato telefonicamente in diretta dalla trasmissione, non avrebbe infatti riconosciuto il pezzo come tale. Un aiuto particolare nelle ricerche del piccolo Gioele potrebbe arrivare dai residenti della zona in cui è avvenuta la tragedia. Pietro Venuti, il legale di Daniele Mondello, ha fatto un appello affinché la popolazione abitante della zona dia il suo contributo attivo alle ricerche.
Nella giornata di ieri l’avvocato ha fatto una ulteriore ispezione nella zona. "La domanda che si fanno tutti è dove possa essere il bambino. Oggi percorrendo quella strada, che è anche difficile perché su alcuni punti è sconnessa, dubbi vengono particolarmente guardando il traliccio dove è stato ritrovato il corpo" ha spiegato Venuti. Quando l’inviato di Raitre ha ritrovato un coperchio relativo all'aggancio di un seggiolino dell'auto nei pressi del traliccio dove è stato trovato il corpo della mamma di Gioele, si è sperato fosse una prova necessaria alle indagini in corso. Purtroppo però Il legale ha confermato che il papà Daniele "non riconosce l'oggetto sequestrato ed esclude categoricamente che sia un pezzo dell'autovettura della moglie. L'auto è sotto sequestro e sono state fatte verifiche. Non sappiamo ancora quando verrà restituita".
Il testimone chiave ha visto Gioele vivo
Un paio di giorni fa era circolata la notizia che nuovi rilevamenti avevano appurato che la vettura, una Opel Corsa, al momento dell’incidente nella galleria Pizzo Turda, sull’autostrada A20 Messina-Palermo, stesse viaggiando a una velocità di 100 chilometri orari e che il seggiolino dove era seduto Gioele non fosse fissato al sedile dell’auto, ma solo appoggiato allo schienale. Il piccolo si sarebbe quindi potuto ferire gravemente nell’impatto o addirittura essere morto.
Ipotesi che sembra però caduta dopo che un testimone chiave si è finalmente fatto vivo e ha testimoniato di aver visto il bambino con la madre subito dopo l’incidente: stava bene. Gli investigatori stanno seguendo altre piste sperando di riuscire a trovare qualcosa che possa aiutare a spiegare cosa è avvenuto quel tragico lunedì di inizio agosto e soprattutto a ritrovare Gioele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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