Don Cereti: "La Chiesa apra ai preti sposati per rigenerare la comunità cattolica"

Il teologo evidenzia che il celibato opzionale potrebbe contrastare il calo delle vocazioni e la fuga dei fedeli. E aggiunge che "l'esclusione delle donne riguardo l'ordinanza al ministero è contraria agli insegnamenti del Vangelo".

Don Cereti: "La Chiesa apra ai preti sposati per rigenerare la comunità cattolica"

Riprende due concetti espressi da Papa Francesco al Sinodo per l’Amazzonia ovvero l’apertura ai preti sposati e un ruolo più incisivo della donna in Vaticano. Secondo don Giovanni Cereti questi due cambiamenti sarebbero “una grazia per la Chiesa” per combattere la fuga dei fedeli e il calo delle vocazioni.

In un’intervista al Fatto Quotidiano, il teologo spiega che in tante Chiese i preti possono avere famiglia, anche in quella cattolica di rito orientale i sacerdoti possono sposarsi. “L’ordinazione non subirebbe alcun danno se anche la Chiesa cattolica latina, l’unica che richiede il celibato, lo rendesse opzionale - continua don Cereti - chi lo desidera, potrebbe abbracciarlo e far voto di castità, ma senza che sia condizione indispensabile”. Il presbitero si augura che se si apre all’ordinazione di persone sposate in Amazzonia, questo valga in futuro anche in altre parti del mondo.

Don Cereti evidenzia che il celibato opzionale potrebbe ridurre il calo delle vocazioni e aggiunge che la comunità cattolica potrebbe rigenerarsi se venissero ordinati gli uomini sposati e le donne. Secondo il presbitero, infatti, ci sono sacerdoti che sono costretti a gestire 3-4 parrocchie e si tratta di una situazione che non è più sostenibile.

Per quanto riguarda il ruolo delle donne in Vaticano, don Cereti dice che “è una questione urgente per la quale dobbiamo

lottare noi uomini, non solo le donne. La discriminazione riguardo l’ordinazione al ministero - conclude il prelato - appare contraria a tutte le affermazioni della Chiesa e agli insegnamenti del Vangelo”.

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