Don Ciotti vuole lo sbarco dell'Open Arms: "Il popolo deve accogliere"

Il presbitero contro la gestione della vicenda dell'Ong: "Sembra una provocazione impietosa e disumana"

Libera (da Facebook)
Libera (da Facebook)

Don Luigi Ciotti e monsignor Giovanni Ricchiuti si schierano contro la gestione del caso Open Arms. In una nota diffusa si legge che "quello che sta avvenendo con le 138 persone da troppi giorni stipate sulla Nave Open Arms senza possibilità di essere sbarcate ci sembra una provocazione impietosa e disumana". Entrambi avevano già detto la loro relativamente alla vicenda della nave Diciotti: "La situazione in cui versano le 177 persone imbarcate nella nave Diciotti, a cui viene impedito di mettere piede a terra, ci retrocede - come tante altre vicende recenti e meno recenti - nel grado di civiltà e di umanita".

"Bisogna accogliere"

I due poi sottolineano come "le persone continuano a morire in mare! Non vogliamo intrometterci nelle valutazioni della Procura né nelle questioni partitiche, in questi giorni molto tese. Vogliamo però ribadire che le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all'ospitalità".

I presidenti, rispettivamente di Libera e di Pax Christi, infine si domandano: "Fino a quando dovremmo assistere a queste impietose e

disumane provocazioni? Le inadempienze della politica non possono ricadere sulle spalle degli ultimi e degli indifesi, usati oggi come strumenti di ricatto per bassi giochi di potere".

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