Fa un droga-party in casa, i genitori chiamano la polizia e lui li uccide

Il 17enne aveva organizzato il party mentre era a casa da solo. Ma i festeggiamenti sono andati avanti a lungo a tal punto da devastare la casa. Così i genitori lo hanno denunciato e lui li ha uccisi

Fa un droga-party in casa, i genitori chiamano la polizia e lui li uccide

Organizza un party, letteralmente devastante, a base di marijuana nella villa di famiglia, quando i genitori rientrano a casa e alzano la voce il 17enne non ci sta e li ammazza.

La vicenda surreale ha come protagonista un ragazzino di Alabama, Jesse Madison Holton che, trovandosi a casa da solo, non ha resistito alla tentazione di fare una mega-festa a base di alcol e droga. Ma quando i suoi genitori sono tornati e hanno trovato la casa in quelle condizioni hanno estratto le manette da un cassetto per bloccare il figlio.

Immediatamente, hanno chiamato la polizia per denunciare l'accaduto e per dare una lezione al 17enne indisciplinato. "Ci ha detto che avrebbe firmato un mandato contro il figlio – ha raccontato lo sceriffo Bill Franklin –. Stavano cercando di impartirgli un po' di disciplina, già in passato avevano avuto problemi con lui". Come riporta ilMessaggero, però, queste sono state le ultime parole di quel povero padre.

Infatti, dopo la telefonata, Jesse, secondo una prima ricostruzione offerta dagli inquirenti, si sarebbe riuscito a liberare, avrebbe preso la pistola del padre e avrebbe ucciso entrambi i genitori. Una volta compiuto il folle gesto, si sarebbe diretto a casa dei vicini dicendo loro che i suoi avevano avuto una discussione violentata e si erano sparati. Non appena la polizia è arrivata nell'abitazione della famiglia si è trovata di fronte ad una scena terribile: il padre del ragazzino era senza vita sul letto, mentre la madre era a terra ansimante. I soccorsi sono stati inutili, la donna è morta qualche ora dopo in ospedale.

Interrogato dalla polizia, Jesse ha raccontato che i suoi genitori avevano avuto una rissa e che il padre aveva commesso un omicidio-suicidio. Tuttavia la versione del ragazzo è stata subito smentita dalle prove raccolte in poco tempo dagli agenti. "L'angolo di entrata del proiettile non è compatibile con un suicidio - specifica lo sceriffo -. È escluso che Mike si sia rivolto la pistola contro e abbia sparato e la madre ha subito anche una ferita alla mano. Ha tentato di farsi scudo e il proiettile le ha attraversato le dita prima di colpirla alla testa. In poche parole, il racconto del ragazzo fa acqua da tutte le parti".

Dopo aver raccolto le prime prove, il ragazzino è stato arrestato e verrà giudicato come un adulto per il duplice omicidio. I genitori dell'assassino lasciano due fratellini piccoli che sono stati subito affidati ad alcuni parenti.

Lo sceriffo, per concludere il commento alla vicenda, ha confessato: "Jesse è un giovane con una storia piena di problemi emotivi. È come se non provasse alcun sentimento, alcuna emozione per quello che è successo".

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