La Fabriano grillina diventa la nuova Mecca dell’Islam

A metà ottobre il neo-eletto sindaco 5 Stelle, Gabriele Santarelli, aveva annunciato l’apertura di un secondo centro islamico nella città

La Fabriano grillina diventa la nuova Mecca dell’Islam

Fabriano, sotto la nuova giunta grillina, sembra essere diventata la nuova “Mecca” dell’Islam italiano di provincia. Un fatto curioso visto che la cittadina, una volta patria degli elettrodomestici e della carta, è ormai da anni preda di una crisi economica senza precedenti e con un calo demografico che ha portato la popolazione a poco più di 31mila (secondo gli ultimi dati Istat).

A metà ottobre il neo-eletto sindaco 5 Stelle, Gabriele Santarelli, aveva annunciato l’apertura di un secondo centro islamico a Fabriano, tanto che in diversi si erano chiesti come mai un paesotto in crisi avesse bisogno di una “moltiplicazione” di tali luoghi.

Del resto già all’inizio di ottobre appariva evidente l’appoggio di Santarelli alla comunità islamica locale, non soltanto con una sua visita in moschea (con tanto di foto pubblicata su Facebook) ma anche con alcune sue dichiarazioni espresse sempre sul social network: "Non commento perché è inutile. Però invito tutti i fabrianesi a fare visita al centro culturale islamico per conoscere le loro attività". Commento pubblicato sopra un post del 4 ottobre di Mekri Abdelkader, un membro del direttivo della comunità islamica locale, dove veniva resa nota l’intesa raggiunta tra il centro islamico di via Cavallotti e il Cipia per quanto riguarda i corsi di formazione e integrazione per immigrati. L'11 ottobre il sindaco Santarelli pubblicava su Facebook: "Saremo anche più forti e numerosi di quelli che stanno strumentalmente, e per meri interessi politici, gettando fango sull’attività del centro culturale islamico della Misericordia guidato da Mekri Abdelkader senza neanche conoscerli. Fabriano è migliore di queste cose qua e questa amministrazione è con forza al loro fianco".

Stavolta Santarelli e direttivo si sono invece attivati con una conferenza “per il dialogo e la conoscenza tra civiltà”, prevista per il 4 febbraio 2018 all’Hotel Janus, a poche centinaia di metri da uno dei centri islamici. Conferenza alla quale però sembrano esser presenti soltanto associazioni legate al mondo arabo-islamico.

Tra i principali relatori ci sono l’ambasciatore d’Algeria in Italia Abdelhamid Senouci Bereksi, l’ambasciatrice di Palestina Mai al-Kaila, il direttore dell’ufficio Lega Musulmana Mondiale in Italia Abdulaziz Sarhan, l’imam di Fabriano Mekri Abdelkader e Foad Aodi, Membro del Focal Point in Italia per l'Integrazione per l'Alleanza delle Civiltà - UNAoC (Organismo Onu), Presidente Co-mai e Uniti per Unire.

Per prima cosa salta all’occhio la presenza del Abdulaziz Sarhan, presidente della Lega Musulmana Mondiale, organizzazione saudita con sede principale alla Mecca e con sede italiana presso la Grande Moschea di Roma. Lo scopo dell'organizzazione è la promozione del panislamismo, opera per la difesa apologetica dell'Islam, promuove iniziative culturali e religiose e offre sostegno economico ad alcune comunità musulmane. Partecipa come osservatore ai lavori del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite e dell'UNICEF ed è membro dell'Islamic Educational, Scientific and Cultural Organization (ISESCO).

E’ bene tener presente che l’Islam “saudita” è il ben noto wahhabismo, pilastro ideologico di molti gruppi jihadisti. Risulta interessante anche la presenza dell’ambasciatrice palestinese Mia al-Kaila e della rete di associazioni “Uniti per Unire”, “Comunità del Mondo Arabo in Italia” e la laica associazione “Cristiani in Moschea” il cui nome ha ben poco di laico però.
Facendo un breve approfondimento è infatti possibile verificare che le tre associazioni hanno un comun denominatore, il dr. Foad Aodi, come del resto si legge in un articolo ASI del 15 settembre 2017: “…è iniziata la fase costituente della confederazione internazionale laica interreligiosa denominata #Cristianinmoschea fondata proprio dal Prof.Foad Aodi in qualità di presidente delle comunità del mondo Arabo in Italia Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) e del Movimento internazionale trans-culturale interprofessionale Uniti per Unire”.
Il sito “Uniti per Unire” ospita infatti le voci di accesso ai siti “Cristiani in Moschea” e “Comunità Mondo Arabo in Italia”.

Il 27 settembre Aodi rilasciava tra l’altro un’intervista alla tv iraniana, sempre per “l’integrazione e l’alleanza delle civiltà”, come pubblicato sul sito della Comunità del Mondo Arabo in Italia.
Una situazione che porta una serie di interrogazioni, prima tra tutte, come mai tutto questo interesse da parte del sindaco Santarelli per il mondo arabo-islamico? Con quali fondi è stata organizzata la conferenza? Fabriano non ha forse problemi più urgenti quali la sicurezza, la disoccupazione, le scarse vie di transito verso l’area costiera?

Per quale motivo poi ambasciatori di paesi arabi e direttori di associazioni islamiche hanno

così tanto interesse nelle attività svolte su Fabriano? Come mai, se la conferenza è intitolata “per la conoscenza e il dialogo tra le civiltà”, nel volantino compaiono soltanto personaggi legati al mondo arabo-islamico?

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