Fase 2, ecco che cosa servirà per uscire di casa

App, mascherina, distanziamento sociale, tampone e vaccino: tutto quello che c'è da sapere in vista dell'attesa Fase 2

Fase 2, ecco che cosa servirà per uscire di casa

Coronavirus, seconda parte. O meglio, Fase 2, quella che tutti stiamo aspettando. A due mesi di distanza dallo scoppio dell'emergenza a Codogno, in provincia di Lodi, primo focolaio italiano dell'epidemia-pandemia di coronavirus, siamo ormai a un passo dalla tanto agognata Fase 2. Quella in cui le famiglie e le imprese italiano dovrebbero poter tornare alla vita e al lavoro di tutti i giorni, prendendo comunque le dovute precauzioni.

Sì, perché la guerra contro il Covid-19 non è affatto vinta e anzi stiamo continuando a combattere – in Italia, così come in Europa e in buona parte del mondo intero – battaglie quotidiane contro il virus-nemico. Però, almeno nel Belpaese, si avvicina la seconda fase, che come ben sappiamo ci restituirà la libertà dopo tante settimane trascorse chiusi in casa, con la possibilità di uscire solamente – e col modulo di autocertificazione in tasca o in borsa – per motivi di salute, lavoro o necessità.

Ma non sarà un ritorno alla normalità al cento per cento, visto che dovremo abituarci, una volta varcato l'uscio domestico, a indossare sempre la mascherina, per proteggere le vie aeree. Ma non è tutto, visto che il dispositivo medico non è l'unico strumento obbligatorio o comunque consigliato dalle autorità nella Fase 2

La app Immuni

Attualmente al centro del dibattito della politica, che si interroga sulle modalità di utilizzo, ecco l'applicazione Immuni, quella che è chiamata a tracciare tutti gli spostamenti di chi l'ha scaricata sul proprio smartphone. Però, attenzione: non è ancora stata presa una decisione definitiva e ufficiale, ma da quanto filtra si potrà scaricare gratuitamente su base volontaria, anche se per essere efficace dovrebbe essere utilizzata da almeno il 60% della popolazione italiana. L'app permette di individuare la presenza nelle vicinanze di soggetti risultati positivi al coronavirus: in questo modo ci si può spostare per mettersi in totale sicurezza e non rischiare di essere contagiati.

Il distanziamento sociale

Dunque, app, mascherine e la regola aurea del distanziamento sociale di almeno un metro dalle altre persone. La stella polare nella lotta contro il Covid-19 e nella Fase 2 è dunque quella di rispettare sempre e comunque la distanza intrapersonale, evitando qualsiasi forma di assembramenti sociali.

Tampone e vaccino

L'esame del tampone e altri test sierologici saranno un arma per contenere e possibilmente ridurre fino allo zero la pandemia, riuscendo anche a stabilire se e quando sarà mai raggiunta la cosiddetta "immunità di gregge". Su questo fronte, però, si è in attesa delle decisioni del governo centrale e dunque delle regioni, che devono mettere a disposizioni delle strutture sanitarie e dei cittadini i tamponi stessi, decidendo anche chi sottoporre all'esame in questione durante la Fase 2.

Poi, c'è il nodo del vaccino. In attesa che arrivi – si spera entro la fine del 2020 quello contro il coronavirus – gli esperti stanno iniziando a caldeggiare la vaccinazione contro l'influenza stagionale: in questo modo si dovrebbe riuscire a ridurre i casi, alleggerendo il lavoro in corsia e in reparto di ospedali, medici e infermieri. Per esempio, come ricordato dal Messaggero, il Lazio ha imposto l'obbligo delle vaccinazione antinfluenzale (e anti penumococcica) per tutti gli over 65, oltre che per l'intero personale del comparto sanitario regionale; così come viene inoltre raccomandata, ma non imposta, la vaccinazione antinfluenzale, ai bimbi fra i 6 mesi e i 6 anni di età.

Igiene

Ultima ma non per importanza quella che dovrebbe essere una buona prassi sempre, e non solo in tempi di coronavirus e di Fase 2: avere una buona igiene personale.

Questo vuol dire soprattutto lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone, oppure con un gel disinfettante a base idroalcolica quando si è in giro. Allo stesso modo, è sempre bene tossire e starnutire portandosi le mani alla bocca e al naso, possibilmente coprendosi con un fazzoletto, oppure, in mancanza, coprendosi con l'interno del gomito.

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