Il ritorno alla "normalità" potrebbe essere più vicino di quanto non ci si immagini. Proprio in queste settimane, il governo sta preparando l'uscita dalla fase critica della pandemia fissando, al netto di tutte le variabili del caso, i punti del nuovo programma che condurrà l'Italia fuori dal tunnel buio degli ultimi 12 mesi. Al vaglio dell'esecutivo di Mario Draghi, la struttura messa in piedi dal commissario straordinario per l'emergenza sanitaria Francesco Figliuolo che, finito il periodo di "straordinarietà", necessiterà di una trasformazione. Ma non è tutto. Anche la campagna vaccinale potrebbe essere "normalizzata" con il pensionamento dei grossi hub vaccinali in favore di un sistema di "vaccinazioni delocalizzate", legate cioè al territorio e quindi "prossime ai cittadini".
La fine dello stato di emergenza
La data clou, quella che di fatto segna la fine dello stato di emergenza, è fissata al prossimo 31 luglio. Tuttavia, non è da escludere l'eventualità che l'esecutivo Draghi decida di "allungarla" con una ulteriore proroga. Di certo, non è pensabile che la macchina da guerra messa in piedi dal generale Figliuolo spenga i motori in pieno agosto. Pertanto, secondo una indiscrezione raccolta da Repubblica, l'ipotesi è quella di prolungare la struttura commissariale ancora per qualche mese con una norma pensata all'occorrenza. Trattasi di una sorta di "rinvio" che consentirebbe la piena operatività dell'assetto attuale fino al prossimo novembre. In tal senso, il differimento garantirebbe una "copertura" fino ad autunno inoltrato che, se malauguratamente il Covid dovesse riprendere a correre coi primi freddi, non richiederebbe interventi emergenziali last minute. Tuttavia, anche se la pandemia si esaurirà, difficilmente i motori della struttura commissariale si arresteranno del tutto prima della primavera 2022. Insomma, la strada verso la normalità è stata tracciata ma è ancora lunga.
La campagna vaccinale
Una svolta potrebbe arrivare anche sul fronte della campagna vaccinale. E d'altra parte, è stato proprio Figliuolo a introdurre il tema del "ritorno all'ordinario". Lo ha fatto anche di recente, nelle comunicazioni ufficiali alle Regioni. Nelle nuove linee guida sulla campagna vaccinale diffuse il 22 maggio, ad esempio, ha spinto sulla necessità di coprire rapidamente la popolazione a rischio ancora non protetta consigliando un "graduale passaggio" dalle immunizzazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub a un sistema di "vaccinazioni delocalizzate", molto più capillare e "prossimo ai cittadini". In buona sostanza, l'idea è quella di affidare le vaccinazioni a pediatri e medici di famiglia. Nel percorso di "normalizzazione" rientrerebbe anche la struttura del Cts che sembra destinata a slegarsi dall'organizzazione emergenziale.
"Quando il nostro lavoro non servirà più - ha detto il suo coordinatore Franco Locatelli - sarà un bel giorno per l'Italia". Ma c'è dell'altro. Oggi il ministro Roberto Speranza si presenterà dal suo medico e si sottoporrà alla vaccinazione. Il primo piccolo, grande passo, verso un futuro nuovo, straordinariamente normale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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