Tentarono estorsione a un imprenditore: condannata la “Società foggiana”

Quattro condanne e un’assoluzione. Inchiesta di Dda e carabinieri

Tentarono estorsione a un imprenditore: condannata la “Società foggiana”

Si chiamava “Società foggiana” e il nome incuteva timore nella provincia pugliese. Un’inchiesta della Direzione distrettuale
antimafia del capoluogo dauno e dei carabinieri sul tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore è sfociata in un processo arrivato a sentenza: quattro condanne (per un totale di 17 anni e 4 mesi, con 5 anni e 4 mesi inflitti a Rocco Moretti, considerato dagli inquirenti il boss), un’assoluzione, un rinvio a giudizio e un prosciglimento al termine del processo-abbreviato-udienza preliminare che ha riguardato la vicenda.

A darne notizia il quotidiano regionale “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La “Società foggiana” spinse l’imprenditore a ritirarsi dall’acquisto di terreni del Comune a Borgo Incoronata e dopo il rifiuto tentò una estorsione di 200 mila euro, giustificandola come un “indennizzo”. I magistrati hanno disposto invece le assoluzioni e il proscioglimento per l’estorsione sempre ai danni dello stesso imprenditore perché assumesse un imputato come escavatorista in una sua azienda; per il tentativo di estorsione per l’imposizione di una seconda assunzione; e per l’accusa di armi.

La Dda aveva chiesto 2 rinvii a giudizio e la condanna dei 5 imputati del rito abbreviato a complessivi 56 anni di reclusione, con pene dai 10 ai 12 anni, per tutti i 4 capi d’imputazione. I fatti contestati vanno dal dicembre 2015 sino ai primi d’ottobre 2017.

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