Il cardinale francescano minore Sean Patrick O'Malley "contro" Papa Francesco. La notizia, per chi segue le cose vaticane, è decisamente inaspettata. L'uomo di Chiesa, originario dell'Irlanda e nato negli Stati Uniti, infatti, non solo è il presidente della commissione della Santa Sede contro gli abusi sui minori voluta proprio dal pontefice argentino nel 2014, ma è anche un membro del C9: il minidirettorio cardinalizio istituito da Bergoglio per riformare dal profondo la Curia di Roma. Un organo che è stato riservato a quelli che comunemente vengono definiti "cardinali progressisti". Non a caso, del resto, il C9 è presieduto da Oscar Mariadiaga: un cardinale dottrinalmente vicinissimo al papa. "E' comprensibile che le parole di Papa Francesco siano state fonte di grande dispiacere per le vittime di abusi sessuali da parte del clero - ha detto il cardinale in riferimento al caso del vescovo Barros -. "Non essendo stato personalmente coinvolto nel situazioni che sono state oggetto dell'intervista del Papa, non posso spiegare - ha precisato O'Malley - perchè il Santo Padre abbia scelto le parole che ha usato nella sua risposta. Ma quello che so davvero è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi fallimenti della Chiesa e del suo clero che hanno abusato di bambini, e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sulle vittime che ama particolarmente", ha chiosato il cappuccino americano.
Il vescovo cileno Barros, come abbiamo spiegato qui, è il titolare della diocesi di Osorno, nonostante abbia ricevuto da un nunzio apostolico l'invito a prendersi un anno sabbatico. Il pontefice, come dimostrato in un articolo di Sandro Magister, avrebbe dapprima approvato la decisione del nunzio di allontanare il presule in questione dalla Chiesa cattolica, salvo poi "promuoverlo" nella diocesi di cui ora è vescovo. Barros, peraltro, sarebbe tra i tre presuli, allievi del discusso Karadima, che avrebbero assistito o preso parte a casi di abusi sessuali ai danni di minori. Barros, nello specifico, è accusato di aver in qualche modo "coperto" Karadima, che invece è stato condannato tanto dal tribunale vaticano quanto dalla giustizia cilena per pedofilia. La popolazione cilena e alcune autorità governative, insomma, chiedono chiarezza su tutta questa storia. Bergoglio, rispondendo alle domande dei giornalisti cileni sul "caso Barros", era stato lapidario: tutte calunnie fino a prova contraria, aveva asserito il papa pochi giorni fa. Sean O'Malley, d'altro canto, sembra pensarla in modo diverso. Elevato al rango di cardinale nel marzo 2006 da Benedetto XVI, O'Malley è l'unico cappuccino ad aver mai indossato la porpora. Nel luglio del 2003, Giovanni Paolo II aveva inviato O'Malley a Boston, nominandolo arcivescovo di quella città, in seguito al caso Spotlight. Il cardinale è noto per aver contribuito alla pulizia morale di quella diocesi, accelerando la pubblicazione di un elenco dei sacerdoti coinvolti nello scandalo e predisponendo un piano di risarcimenti per le vittime.
Considerato un papabile ai tempi della successione a Ratzinger, O'Malley è stato posto al vertice della commissione contro gli abusi sui minori proprio per la fermezza della sua battaglia contro la pedofilia nella Chiesa. I vertici della commissione, adesso, sarebbero scaduti e il pontefice starebbe valutando il rinnovo dell'organismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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