Arriva lo stop per un certo tipo di impianto di protesi da parte dell'Ansm, agenzia sanitaria francese per la sicurezza dei prodotti medici. Data la possibilità di rischi relativi all'insorgere del linfoma anaplastico (rara forma tumorale che può portare alla morte dei pazienti) è stato ritenuto opporturo togliere dal mercato protesi mammarie macrotesturizzate e impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene. Perciò a partire da venerdì 5 aprile ne è stato disposto il divieto di "fabbricazione, immissione sul mercato, distribuzione, importazione, esportazione, pubblicità e uso". È stato dunque chiesto ai fabbricanti di rispettare l'imposizione e di attuare procedimenti per il ritiro dei dispositivi.
I meccanismi biologici della malattia non sono ancora del tutto noti: tuttavia è stato stabilito che l'utilizzo di tali impianti macrotesturizzati ne è la causa. Potrebbero creare un’infiammazione cronica fino ad arrivare alla vera e propria malattia a causa della loro attitudine ad aderire meglio ai tessuti. Per ora si contano 688 casi in tutto il mondo; in particolare in Francia ve ne sono stati 58, tra cui tre morti.
Si muove la Grillo
La decisione intrapresa dall'Asnm ha apportato delle riflessioni anche in Italia: la ministra Giulia Grillo ha infatti richiesto, in accordo con la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, un parere urgente al Consiglio superiore di sanità per quanto rigurda appunto le "protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma
anaplastico a grandi cellule".Nel nostro Paese sono 41 i casi segnalati alla Direzione generale dei dispositivi medici dal 2010 a marzo 2019, su un totale di circa 411.000 protesi impiantate sul territorio italiano.
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