Giovani indagati per foto hot. Le ragazzine incredule: "Che male c'è?"

Sei studenti sono indagati per pornografia minorile. Le ragazzine delle foto: "Io voglio fare l'attrice, che problema c'è? Erano venute bene"

Giovani indagati per foto hot. Le ragazzine incredule: "Che male c'è?"

Per loro, inviare ai compagni di scuola quelle foto hot era una cosa normale. "Quando una foto viene bene è giusto condividerla. Se fosse stata sfocata non l’avrei inviata e prima gliel'ho fatta vedere: era soddisfatta di come era venuta". Sono incredule per quanto accaduto, non si sarebbero mai aspettate una fine come questa. Invece, per quegli scatti hot, raccolti in una cartella condivisa, sono finiti nei guai sei giovani, due maggiorenni e quattro minorenni.

Gli studenti sono tutti indagati dalla Procura di Bologna e della procura minorile per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. L'inchiesta nata nell'estate del 2018 in una scuola superiore della provincia ha portato alla luce una verità allarmante. I sei studenti, ora indagati, avrebbero raccolto in una cartella condivisa centinaia di immagini, che ritraevano le amiche e le fidanzatine mezze nude e in abiti succinti. Alle ragazzine, circa una ventina, veniva richiesto di inviare gli scatti dove compariva il seno e altri parti intime. "Meno vestiti hai e meglio stai", avevano scritto alle giovani i sei per convincerle a scattare i selfie. Foto che poi finivano ben catalogate in un file, accessibile solo tramite password. Per la legge, non una bravata adolescenziale, ma un vero e proprio reato.

Oltre a questi fatti, a stupire sono anche le parole delle ragazzine che, ascoltate dal pm, sono cadute dalle nuvole. Come spiega il Resto del Carlino, per le studentesse, tutte tra i 15 e i 19 anni, scattarsi selfie in atteggiamenti provocatori e condividerle con le amiche era una routine. ​"Beh, io vorrei fare l’attrice e le attrici fanno così", "Anche questo è un modo per mettersi in mostra; non ci vedo niente di male", hanno dichiarato al pm.

Gli scatti hot, secondo le prime indagini, non sarebbero mai finiti in rete, rimanendo quindi nella cartella condivisa dai sei studenti sui loro computer. Quando a una ragazzina è stato fatto notare che le immagini sarebbero potute circolare online, lei ha risposto incredula. "Mi fidavo delle mie amiche, proprio non ci avevo pensato. Non facevamo del male a nessuno".

E così le giovani condividevano con fidanzatini e amici le foto (sarebbero circa 250 gli scatti osé) senza farsi troppi problemi. "L'ho inviata perché è venuta bene. Non si inviano le foto delle amiche se risultano brutte negli scatti", ha spiegato una 16enne.

Anche gli indagati non si sarebbero accorti dell gravità dei fatti. Uno di loro ha dichiarato agli inquirenti di aver fotografato la sua fidanzatina nuda e di aver condiviso gli scatti "solo" con gli altri cinque amici. Insomma, un "gioco" pericoloso che andava avanti da anni.

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