"Volevo aggiornare il piano pandemico, ma non c'erano soldi"

Il direttore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità Ranieri Guerra è indagato a Bergamo per false dichiarazioni ai pubblici ministeri

Il direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra
Il direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra

Si difende Ranieri Guerra, direttore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità, indagato a Bergamo per false dichiarazioni ai pubblici ministeri riguardo al mancato aggiornamento del piano pandemico 2006 e anche in merito alla storia del rapporto prodotto dal team veneziano di Francesco Zambon, ex ricercatore dell’Oms. In un’intervista rilasciata a la Repubblica afferma: “Ho compilato e aggiornato molte cose, lavorando incessantemente. Ho anche cominciato a mettere mano al piano anti-influenzale, dato che nel frattempo si stavano generando le linee guida dell’Oms, poi pubblicate nel biennio 2017-2018. Avevo lasciato una memoria alla ministra Beatrice Lorenzin, che venne discussa brevemente con il Gabinetto. Il commento fu che non esisteva copertura finanziaria”.

Guerra era stato capo della Prevenzione del ministero della Salute, dal 2014 al 2017. Il direttore dichiara, a proposito della sua presunta conoscenza del rapporto di Zambon: “Non ho saputo niente della versione finale e della pubblicazione. Alle 19.30 del 13 maggio Zambon mi comunica via mail, mettendo in copia Hans Kluge, (direttore regionale Europa a Copenaghen, ndr) che era sul sito”. Guerra è assistito dall'avvocato Roberto De Vita ed è fermo sulla sua posizione. Nega anche la rivelazione di Zambon, il quale ha fatto sapere che l’Oms aveva dato il via libera al rapporto.

“Non è vero. Mi ero speso in prima persona – spiega Guerra – e in buona fede per garantire le autorizzazioni che mi aveva chiesto di facilitare. All'inizio mi ha detto di averle ottenute quasi tutte, ma dai verbali della seduta valutativa emerge la richiesta dell'ufficio legale di Ginevra di verificare alcuni punti prima di esprimere il parere definitivo. Che, a quanto ne so, non è stato concesso”. Sulle sue trenta proposte di correzioni della bozza commenta: “Avevano lo scopo di migliorarne la qualità e correggere parti errate o esprimenti giudizi soggettivi che non erano supportati da fatti, quindi criticabili. Zambon accettò alcune correzioni, ma ne inserì un altro centinaio”.

Guerra continua: “Zambon, nella prima versione, parla di un piano anti-influenzale in modo ambiguo, sostenendo che fornisse solo un quadro legale di riferimento. Invece il piano del 2006 era vigente: si riferiva a un virus influenzale ignoto e provvedeva a scorte vaccinali e di antivirali.

Zambon – evidenzia il direttore vicario dell’Oms – poi si dimentica di citare il piano nazionale Covid, di cui era a conoscenza”. In merito alle presunte pressioni del governo italiano per ritirare il report, Guerra è lapidario: “Non mi risulta. È una domanda da rivolgere a Kluge e a Zambon”.

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