Michele Misseri sconterà in carcere integralmente la pena che gli è stata comminata a seguito dell’accusa della soppressione del corpo della nipote Sarah Scazzi.
È stato quando è stato stabilito martedì scorso a Lecce nell’udienza che avrebbe potuto attribuire un permesso lavorativo per l’uomo, dato che un’azienda agricola si era anche offerta di dargli un lavoro.
Misseri non compariva in tribunale dal 5 novembre 2021, quando apparve in videoconferenza dal carcere per la sentenza relativa alle accuse di calunnia: aveva affermato che il suo ex legale l’aveva spinto ad accusare la figlia Sabrina Misseri dell’omicidio Scazzi, accusa per cui la giovane è stata condannata e ora si trova in carcere con la madre Cosima Serrano.
Ma in questa nuova udienza per il permesso Misseri ha disatteso la strategia difensiva, che avrebbe potuto farlo uscire di prigione un po’ prima, per essere avviato a lavori socialmente utili. Ma Misseri ha continuato ad autoaccusarsi per l’omicidio di Sarah.
“Certi argomenti non andavano trattati, specialmente con gli educatori del carcere. […] - ha commentato l’attuale legale dell’uomo Luca Latanza a ‘Quarto Grado’ - Il signor Misseri continua a riferire agli operatori del carcere, agli assistenti sociali di essere sempre lui l’autore dell’omicidio della piccola Sarah. Ha continuato a dire questo, ha continuato a dire che merita il carcere, anche l’ergastolo addirittura e questo io, da legale, lo vedo sostanzialmente come un elemento negativo per quella che potrà essere una decisione, tanto’è che non sono assolutamente ottimista”.
Anche la relazione degli assistenti sociali afferma le autoaccuse continue di Michele Misseri, che quindi uscirà nel novembre 2024 per il fine pena. D’altra parte l’uomo ha sempre ribadito, sia in tribunale che nelle tante interviste: “Il colpevole sono io”, andando ad alimentare per alcuni un dubbio che esiste nell’opinione pubblica e che è stato riportato alla luce nella recente docuserie “Sarah - La ragazza di Avetrana”.
Sabrina e la madre Cosima sono state infatti condannate a seguito di un processo che è stato definito come indiziario e c’è chi si chiede se ci siano state interferenze nella macchina della giustizia. Certo è che esistono delle sentenze passate in giudicato, ma anche che Michele Misseri ha cambiato più volte la sua versione agli inquirenti, mentre il ricorso della figlia Sabrina alla Corte di Strasburgo è stato ammesso e questo potrebbe portare a una revisione.
L’ultimo mistero del caso resta quella che sembra una presunta volontà di Michele Misseri di restare
in carcere. È possibile che stia cercando di ricucire i rapporti famigliari? È l’ipotesi di Massimo Picozzi che a “Quarto Grado dice”: “Il suo sogno è recuperare il rapporto con la famiglia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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