I "bigliettini" horror della morte

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I "bigliettini" horror della morte

Dall’analisi della scrittura emerge una personalità in balìa di impulsi difficilmente controllabili a causa di un’aggressività distruttiva (allunghi superiori eccedenti e tratto grafico congestionato). Come sempre è difficile prevedere in anticipo il comportamento di persone disturbate emotivamente; sottovalutiamo in genere la possibilità che un disagio possa trasformarsi in atto distruttivo. La grafologia non può dire che la scrittura di una persona appartenga a un cosiddetto “mostro”, però può preventivamente diagnosticare lo stato di disordine psichico e di conseguenza il rischio. Il tumulto del gesto grafico, che si nota in tutti gli scritti del De Marco, manifesta un ragazzo in preda a un disagio interiore, con indicatori di difficoltà a tenere a bada lo stimolo interiore a palesare scatti di violenza.

Gli stessi allunghi svettanti verso l’alto segnalano un idealismo esasperato che nasconde un sottofondo di rivalità verso chi, almeno secondo lui, non appaga i suoi desideri e gli stimoli affettivi. Infatti, Antonio è in uno stato di profondo subbuglio, pronto ad assecondare moti di violenza in quanto difficile da contenere.

Sicuramente lo stato psichico non appare in equilibrio, come conferma la scrittura disordinata, congestionata, oscura e svettante; la grafologia non può però diagnosticare esattamente la patologia che sottende all’omicidio.

De Marco biglietto

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