"I nostri bambini corrono rischi?". Così Burioni smonta i catastrofisti

Il virologo Roberto Burioni rassicura sui dati dell'epidemia riguardanti i bambini: "Si ammalano di meno e hanno un decorso della malattia lieve"

"I nostri bambini corrono rischi?". Così Burioni smonta i catastrofisti

Il rientro a scuola, tra molte incertezze e misure anti-contagio ancora da definire, è di là da venire. Tanti i dubbi ancora da sciogliere, specie quelli relativi all'eventualità di un ''effetto domino del contagio'' tra gli studenti più giovani. Ma cosa rischiano davvero i bambini? C'è da preoccuparsi? Risposte rassicuranti giungono dal virologo Roberto Burioni che, in barba ai catastrofisti, assicura: "I bambini non hanno conseguenze da Covid e a loro malattia decorre quasi sempre in maniera clinicamente lievissima".

I bambini corrono rischi?

Uno dei grandi crucci della pandemia Covid-19 riguarda il decorso della malattia per i bambini che abbiano contratto il virus: Che rischi corrono? "A questa domanda possiamo ragionevolmente rispondere perché abbiamo dati abbastanza affidabili. - scrive Burioni su MedicalFacts - Basandoci sull’esperienza statunitense, dove i casi sono tanti e la sorveglianza molto buona, possiamo dire che in grandissima parte i bambini non hanno gravi conseguenze da COVID-19: la loro malattia decorre quasi sempre in maniera clinicamente lievissima. Purtroppo quando parliamo di oltre sei milioni di casi totali, quel “quasi sempre” non corrisponde a “mai”. Negli Usa si sono ammalati 476 mila bambini, 4.163 sono finiti in ospedale e 101 sono morti. Dati che, nonostante siano di notevole portata, necessitano di una interpretazione tutt'altro che sommaria o meramente numerica. "C’è da aggiungere che si è visto che COVID-19 può provocare raramente nei bambini una malattia infiammatoria che insorge qualche settimana dopo la guarigione. - spiega il virologo - Sempre negli Usa sono stati registrati 649 casi confermati che hanno causato 11 morti (inclusi nel 101 menzionati sopra)".

I bambini possono infettare gli adulti?

Questa domanda, al contrario della prima, non riserva una risposta netta per la mancanza di un riscontro casistico univoco. "Qui la questione è molto più complicata, perché i dati sono ancora contrastanti e contraddittori. - continua Burioni -Al momento, purtroppo, non è possibile fornire una risposta certa a questa domanda. Personalmente ritengo che sarebbe molto utile osservare con attenzione cosa sta accadendo in altri Stati che hanno già riaperto le scuole e che dispongono di un’ottima organizzazione sanitaria. Un esempio? La Germania".

La riapertura delle scuole può rappresentare un fattore di rischio?

Tra meno di due settimane, molti studenti ritornerrano tra i banchi.

Quali sono le probabilità che s'impenni la curva dei contagi coinvolgendo la fascia più giovane della popolazione? "Se da una parte c’è il rischio del COVID-19 e della sua diffusione, la non riapertura delle scuole non è comunque priva di rischi, privando i bambini della socialità e dell’istruzione. - conclude il virologo -Il bilanciare questi rischi in una maniera complessivamente vantaggiosa per la società, come ho già detto, è compito della politica e non della scienza".

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