"I profughi aiutino i pastori a difendere le greggi dai lupi"

In Vallese i profughi saranno spediti sui monti per aiutare gli allevatori. Proteste di socialisti e democristiani: "Creeranno solo problemi"

"I profughi aiutino i pastori a difendere le greggi dai lupi"

Spediti "come pecore in mezzo ai lupi"? La metafora evangelica è troppo celebre per non citarla.

Soprattutto quando si scopre che il cantone svizzero del Vallese ha deciso di spedire i profughi sulle Alpi per aiutare i pastori a lavorare. E a difendere le greggi dagli attacchi sempre più frequenti dei lupi.

Un modo originale per trovare un impiego alle vaste masse di richiedenti asilo che da qualche tempo affluiscono anche nella Confederazione Elvetica. Come spiega al sito 20minutes il deputato liberale Olivier Delanoye, "abbiamo pensato che in tal modo copriremo, in parte, la mancanza di manodopera, di cui soffrono gli allevatori di montagna."

Ai rifugiati verrà chiesto di frequentare un corso di formazione presso un istituto agricolo, ma c'è chi comunque resta scettico: "Il rischio - ha ironizzato la deputata democristiana Chantal Voeffray Barras

- è che prima delle greggi gli allevatori si ritrovino a dover radunare quei pastori improvvisati". Proteste sono arrivate anche dal paritto socialista, che ha invocato il principio della libera scelta della professione.

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