"Per il nostro panettone noi di Motta avremmo potuto usare tofu tritato, papaya, seitan, alga essiccata, e cuocerlo per trenta secondi nel microonde. Invece no! Lo abbiamo preparato seguendo la nostra ricetta, originale dal 1919. Da sempre". La voce fuori campo dello spot ideato dalla Saatchi&Saatchi Italia è una pugnalata al cuore per tutti i vegani che non perdono mai l'occasione per montare un caso sul nulla. E così succede che l'ultima crociata ideologica è stata lanciata contro lo storico (e buonissimo) Panettone Motta. Il motivo? Contiene le uova e il latte, derivati degli animali che i vegani vorrebbero mettere al bando.
A pochi giorni dalle feste natalizie gli italiani fanno la fila per comprarsi un panettone. Tra i migliori c'è quello prodotto dal marchio di proprietà dal 2009 della veronese Bauli. Dal 1919 usano sempre la stessa ricetta per produrre il celebre dolce milanese. Per la Motta e per tutti i suoi clienti è una tradizione. Eppure a qualcuno tutto questo non va giù. Sui social network, come racconta oggi il Fatto Quotidiano, è partita la crociata dei vegani per impallinare lo spot che viene trasmesso in questi giorni in tv (guarda il video). In molti hanno letto questa pubblicità come un attacco al loro stile di vita. "Cara Motta - scrive Amalia su Twitter - la tradizione poteva essere rispettata anche senza offendere chi fa scelte sane e crueltyfree". E fa eco un altro utente: "Rendersi ridicoli rifiutando il progresso etico".
In realtà Motta non prende in giro nessuno. Si limita a difendere quella ricetta che da quasi cento anni viene usata per produrre il panettone amato da tutti gli italiani. L'unica "colpa" è di essere andata contro al credo vegano che si scaglia contro lo sfruttamento degli animali e tutti i suoi derivati (quindi, anche latte e uova).
"Ma chi è che ha avuto l’idea dei canditi? - tuonano sui social netowork - sembrano tipo gomme da masticare ciancicate e sputate e attaccate sotto a un tavolo e riciancicate…". Ideologia violenta. Da Twitter a Facebook rimbalzano insulti e accuse. Sono gli stessi che volevano linciare Giuseppe Cruciani quando aveva difeso il diritto di mangiare la carne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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