L'abortismo e le censure del gender (che non esiste). Le parole della settimana

La legge del Marte russo, arriva il governo, fra grida dannate, l'abortismo dei non abortiti, la difesa della teoria gender di chi dice che non esiste, i giocatori di football in minigonna, senza Franco Gatti siamo tutti più poveri

I manifesti della campagna "stop gender"
I manifesti della campagna "stop gender"

Proviamo a dare un po' di sapore ai numeri che decretano il successo delle notizie su Google. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

La legge del Marte russo

Putin introduce nelle regioni annesse la legge marziale, cioè la “legge di Marte”, dio latino della guerra. Ma il dio russo non sembra diverso: violenza, deportazioni, militarizzazione. Bisogna guardare avanti e sperare che nel Pantheon di questo mondo scosso dai terremoti del potere prima o poi prevalgano altri dei. E potremo forse un giorno tornare a vivere sotto la legge di Apollo, di Giove e magari anche di Dioniso.

Arriva il governo, fra grida dannate

Alla fine ce l'hanno fatta. Giura il governo Meloni, il primo nella storia repubblicana ad essere guidato da una donna. Nel frattempo in Italia è entrata in vigore la legge del talk show: chi grida più forte viene ascoltato. Gli oppositori, stracciandosi le vesti, lanciano al cielo ogni tipo di grido. Prosperano le fake news, come quelle contro il presidente della Camera Fontana. La verità, qualunque essa sia, è più silenziosa e prima o poi arriva alla meta. Buon lavoro.

L'abortismo dei non abortiti

In questo contesto emergono anche gli attacchi sconsiderati ed esagerati a Maurizio Gasparri, reo di aver presentato, come in ogni legislatura a cui ha partecipato, un disegno di legge per attribuire al concepito capacità giuridica, per onorare un impegno preso con Carlo Casini. Tra grida scomposte Saviano lo ha insultato definendolo “il peggio del peggio”. Quando si accende la discussione su questo tema tabù risuona sempre la frase di Ronald Reagan: “Ho notato che tutti quelli che sono a favore dell'aborto sono già nati”.

La difesa della teoria gender di chi dice che non esiste

Continua la battaglia dei manifesti anti gender. L'associazione Pro Vita affigge in varie città un manifesto con su scritto “basta confondere l'identità sessuale dei bambini”, con un bambino maschio triste mentre provano a mettergli un fiocco, e in varie città dove governa la sinistra chiedono che vengano censurati. A Bologna il sindaco è intervenuto, ma mettendo addirittura in dubbio l'esistenza della teoria gender. Contrordine, compagni: dobbiamo tutti uniformarci a una teoria, che però non esiste. Cortocircuito.

I giocatori di football in minigonna

A proposito di cose che non esistono, Troy Aikman, leggenda del football americano e oggi telecronista, è finito qualche giorno fa in una bufera per aver detto “take the dresses off” (toglietevi i vestiti femminili) durante una telecronaca, per invitare i giocatori a essere più decisi. In America non si parlava d'altro: “sessista, misogino” gli hanno gridato, come se ci dovessero essere pari opportunità per le donne anche su un campo da football. Ne hanno chiesto la “cancellazione”. Ma la teoria gender, direbbe qualcuno, non esiste. Come neanche la cancel culture.

Senza Franco Gatti siamo tutti più poveri

Se né andato Franco Gatti, il baffo dei “Ricchi e poveri”.

Insieme ai suoi compagni di cammino ha incarnato tra gli anni “70 e “80 lo spirito italiano più bello, quello che con vibrazioni positive canta l'amore, la spensieratezza, la felicità. È compito nostro ridare vita a quello spirito. Ciao, Franco, ora siamo tutti più poveri.

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