Legittima difesa, il gioielliere Zancan: "Solo chi la prova conosce quella paura, sto con chi si difende"

Dopo la condanna a 13 anni all'esercente siciliano che nel 2008 sparò ai banditi che assaltarono il negozio, il gioielliere veneto ha commentato la decisione dei giudici: "I ladri sono morti, amen. Nessuno gli ha detto di compiere quello che poi hanno fatto"

Legittima difesa, il gioielliere Zancan: "Solo chi la prova conosce quella paura, sto con chi si difende"

"In che condizioni si trovava il gioielliere siciliano quando ha sparato? Solo chi ha provato quella paura sa quanto possa sconvolgere la vita l'entrata di un ladro nel proprio negozio, il pericolo che possano correre in quei frangenti i propri familiari. Cambia il modo di vivere. A nessuno, credo, piaccia imbracciare un'arma, ma è anche 'normale' che ci sia una reazione". A intervenire, ancora una volta, sul tema della legittima difesa è Roberto Zancan, la cui gioielleria di Ponte di Nanto, in Veneto, fu assaltata da un commando di rapinatori la sera del 3 febbraio del 2015 e che vide intervenire in sua difesa il benzinaio Graziano Stacchio che, con un fucile sparò ai malviventi e ferì a morte uno dei ladri.

Il commento sulla condanna

Interpellato da Adnkronos sulla condanna a 13 anni di carcere a Guido Gianni, il 57enne siciliano che, per difendere sua moglie e la sua attività, il 18 febbraio del 2008, ha impugnato l'arma e ha aperto il fuoco uccidendo i due rapinatori e ferendone un terzo, Zancan ha dichiarato: "Ma perché condannare una persona che ha difeso la propria attività, magari dopo anni di sacrifici per tirarla su? I ladri sono morti, amen. Nessuno gli ha detto di compiere quello che poi hanno fatto".

"Le assicurazioni si tirano indietro"

"Se uno decide di fare il delinquente dovrebbe mettere in preventivo che può non tornare vivo la sera a casa", ha poi specificato Zancan, che ha quindi posto l'accento su un'altra questione, ovvero quella delle assicurazioni. Secondo l'esercente veneto, infatti, "è giusto che coloro che gestiscono un'attività ad alto rischio abbiano un'arma per difendersi" e ha poi voluto aggiungere: "D'altronde, le assicurazioni, come è accaduto a me, si tirano indietro di fronte ai casi più rischiosi".

"Io sto con chi si difende"

Zanca sulla vicenda dell'esercente siciliano ha voluto concludere sostenendo l'importanza di potersi difende in casi estremi: "Io ho molti miei colleghi che oggi sono al cimitero. Io sto con chi si difende, sempre". Una dichairazione molto simile, proprio sul caso dell'esercente siciliano, nelle ultime ore, l'ha fatta anche il leader della Lega, Matteo Salvini, da sempre favorevole alla legittima difesa (che fece diventare una battaglia politica nei mesi di esperienza del governo gialloverde).

Appresa la notizia della sentenza del 57enne, l'ex ministro dell'Interno ha commentato: "Vergogna! La 'giustizia' italiana condanna alla galera il commerciante aggredito nel 2008 a Nicolosi, in Sicilia, con la moglie minacciata di morte...Io sto con chi si difende, sempre".

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