La lettera di un imprenditore: "Presidente Napolitano, così si demolisce un'azienda"

Giorgio Molinari, amministratore unico della Molpass srl, scrive una lettera al capo dello Stato per raccontare la vicenda kafkiana in cui è stato coinvolto

Egregio sig. Presidente dott. Giorgio Napolitano mi permetto di disturbarLa affinché Lei possa sapere che cosa stia succedendo agli imprenditori onesti che coraggiosamente e con grande senso civico dichiarano i propri problemi alla Agenzia delle Entrate. Premetto che sono l’amministratore di una piccola società di San Giovanni in Persiceto (Molpass srl,) che da oltre un ventennio si occupa di distribuire ed installare “impianti speciali” di scenotecnica nei teatri e negli studi della televisione.
Nel corso di un ventennio, con la mia piccola struttura, abbiamo realizzato interventi con le tecnologie della luce, dell’audio, del video e della meccanica scenica nei principali plessi teatrali italiani e studi delle televisioni definendo, ovunque, soluzioni che ne ammodernassero il loro funzionamento: nostri sono gli impianti e i cablaggi del Gran Teatro la Fenice di Venezia che il suo predecessore ha inaugurato, nostre sono le soluzioni tecniche con cui si sono ultimati i lavori al teatro Eliseo di Nuoro che Ella doveva inaugurare nel 2005; ancora nostre sono le forniture di proiettori di luce a led per la sala stampa del Quirinale e di innumerevoli altre realtà televisive .
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Le scrivo, non senza averci pensato un po’, da cittadino figlio di un ferroviere della stazione di Bolognina di Crevalcore, nato negli alloggi del palazzo attiguo, con entrambi i due nonni Ferrovieri, educato dalla mia famiglia con i valori della onestà, del decoro e del fare le cose per bene… . Le scrivo da ingegnere, padre di due figli e compagno di una insegnante comunale con cui condivido una vita fatta di molto lavoro e qualche soddisfazione prima della crisi, pochissime nell’ultimo triennio. Le scrivo anche e soprattutto da imprenditore con 20 dipendenti che una mattina ha ricevuto una telefonata da un avvocato d’ufficio nominato dal Tribunale di Bologna, il quale mi comunicava che ero stato appena condannato, in base a quanto previsto dall’art. 10/bis D.Lgs 74/2000, alla pena di tre mesi di reclusione, ovvero alla pena pecuniara di 22.500€ di multa per non aver pagato nei tempi previsti c.a 61.000,00 € relativi ai sostituti d’imposta per l’anno 2011 che l’azienda, da me amministrata, doveva allo Stato. I fatti sono noti ai più, compreso ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Bologna con i quali nei primi mesi del 2013 è stata concordata una dilazione di pagamento aggravata da oltre 9.000,00 € di interessi. Inutile sottolineare che il motivo del mancato pagamento stia nella assenza di liquidità causata dalle scadenze andate insolute per lavori e forniture effettuate a enti pubblici e fondazioni teatrali. Senza remore Le cito: il più grave è stato il Comune di Fauglia che, attesa una cessione del credito verso la Banca di Bologna (previsto in contratto) non ha onorato alla scadenza il pagamento, mandando insoluta la fattura e incagliato il credito oltre 180gg, acceso un grave riferimento negativo alla C.R. (centrle rischi) della Banca d’Italia. Conseguentemente la banca creditrice che ci aveva anticipato le forniture, ci ha richiesto il rientro immediato dell'intera posizione affidata presso di loro che, a quel tempo, consisteva in una linea di credito per 320.000,00€. Per poter rientrare da quella cifra abbiamo dovuto dedicare tutto il possibile finanziario derivato dalle varie correnti attività altrimenti, le segnalazioni che codesta banca avrebbe inoltrato alla centrale dei rischi, avrebbero determinato la cancellazione di tutte le altre linee di credito in essere presso le altre banche con cui Molpass intratteneva rapporti. Per far fronte al problema ho dovuto:, 1) accendere (come amministratore di Molpass) un mutuo chirografario 18 mesi con la garanzia di Fidindustria (Unindustria Bologna) per 2.000,00. (La data per la garanzia consortile è di Ottobre 2011); 2) accendere, come persona (Giorgio Molinari) un prestito socio verso l’azienda, il quale ha visto la mia sottoscrizione ad un mutuo ipotecario 18 mesi di 70.000,00€, (mettendo una garanzia reale per un controvalore doppio di 140.000,00€) tramite ipoteca di 1° grado su un mio appartamento; il tutto per ritrovare la liquidità della Molpass e coprire il buco di Fauglia….
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Poi c'è la Fondazione Campania dei Festival che non onorato il debito nei ns., confronti inizialmente di 91.000,00€ in buona parte ancora oggi insoluto, per il quale pende un’azione legale di recupero (pignoramento c/o terzi non ancora a buon fine). Il mancato pagamento della somma ha provocato un altro insoluto dell'anticipo forniture ottenuto in banca, il quale è stato poi coperto con la liquidità finanziaria sempre della Molpass. Poi c'è il Comune di Milano nell’appalto per il restauro funzionale dell’ex teatro di Strehler, il Piccolo Teatro di via Rovello, che con il fallimento della ISI (anno 2011) non ci ha onorato il pagamento grazie alla condotta colpevole della direzione lavori comunale (che ha pagato l'appaltatore senza verificare la presenza della Molpass allora sub appaltatrice autorizzata). Per questi fatti abbiamo il “disposto” della AVCP - Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che evidenzia il gravame colposo del Comune e siamo in attesa del processo di appello, le cui date sono previste a maggio 2013. Il mancato pagamento della somma (120.000,00) ha provocato un altro insoluto dell'anticipo bancario ottenuto in banca, il quale è stato poi coperto con la liquidità finanziaria sempre della Molpass. Poi vi sono altri crediti minori del 2011-2012: Fondazione Teatro dell’Opera di Roma; Fondazione Pomeriggi Musicali Milano - Teatro Dal Verme e Teatro Degli Arcimboldi; Fondazione Pondedera Teatro - Teatro Era (PI), Fondazione Teatro Lirico Cagliari, ecc… minori per importo, ma comunque importanti. Inutile aggiungere “la beffa” che insiste con il mancato pagamento delle forniture da parte di enti pubblici, ovvero quella che alle imprese risulta praticamente impossibile addebitare interessi passivi di Legge, pena la perdita di rapporti mercantili pregiudicandone la loro continuazione.
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Tornado alla questione lamentata vorrei segnalare che l’intervenuta dilazione, intervenuta ad aprile 2013, non ha prodotto alcuna efficacia nei confronti di quanto previsto nel disposto legislativo e che, quindi non ha riconosciuto nulla a chi in buona fede, (senza dolo), dichiara l’esistenza di tasse nei confronti dell’Agenzia e si predispone a voler produrre un pagamento dilazionato sobbarcandosi anche gli interessi. In altre parole sono stato convocato all’Agenzia delle Entrate di BO per una soluzione
“accomodante” con il pregiudizio di pagare interessi; appena uscito dalla porta della dilazione la pratica è stata “passata” inesorabilmente al Pubblico Ministero affinché svolgesse indagini… che, diciamolo, non ha affatto svolto!. Puntualizzo che di quelle indagini e del procedere a mio carico non ho mai ricevuto alcuna notifica. Cosi si è compiuto nei miei confronti, con estrema leggerezza, il peggiore dei tradimenti “il fare buon viso a cattivo gioco”. Ma c’è di più: non c’è nessun meccanismo informatizzato che produca una connessione tra il momento della dilazione con quello delle successive indagini cui il P.M. deve svolgere, così come non esiste alcun impegno da parte dei funzionari della stessa Agenzia, una volta ottenuta la dilazione gravata di interessi, a rendere nota la situazione negli uffici della Giustizia, affinché il debitore non venga giudicato (con una forma coercitiva) penalmente come “evasore”, senza essere avvisato, e per di più difeso da un avvocato sconosciuto. Detto ciò ritengo che, ad ogni buon fine, sarebbe importante tenere conto della singola situazione di ogni entità; un’azienda che, come la mia, ha regolarmente versato il dovuto da 20 anni e che ora, a causa della crisi, del terremoto in Emilia e degli altri fattori qui esposti, si trova in difficoltà, non dovrebbe essere punita, bensì supportata.
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Naturalmente farò ricorso e mi difenderò nei modi previsti dalla Legge, (ovviamente pagando il conto degli avvocati chiamati d’urgenza senza, in caso di vittoria, aver diritto al riconoscimento delle spese, come la prassi vuole), ma Lei certo saprà che vi sono innumerevoli sentenze di assoluzione per casi simili se non identici al mio; fatto sta che in questi tempi sapere che la “giustizia” spende montagne di denaro per istruire processi inutili, umilianti e costosi per il cittadino, demoralizzando la posizione dei piccoli imprenditori che coraggiosamente tentano di stare al loro posto in continuità con i propri dipendenti, si rivela una offesa alla civiltà e una grossa vergogna per tutti; senza considerare che in questo stato d’animo alcuni colleghi hanno compiuto atti estremi suicidandosi. Inoltre per le piccole imprese fa molto male sapere che certe grosse aziende industriali o del credito si permettano qualsiasi nefandezza senza che alcuno paghi di persona e senza conseguenze sia penali che finanziarie.
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Stante la situazione, certo di un suo cenno, Le chiedo gentilmente un suo intervento mirato a fare veramente giustizia sistemando celermente la cosa e, perché no, punire i responsabili di questa situazione che contribuisce in prima linea alla demolizione di un Paese già molto in difficoltà. Mi rendo disponibile da subito, con il senso civico fin’ora dimostrato, ad illustrare di persona a chiunque desiderasse approfondire l’argomento, incluso la mia posizione, purché venga fatto a fin di bene comune per le Imprese e per la nostra Nazione. Con ossequi e infinita stima Le porgo i miei più distinti saluti. Ing. Giorgio Molinari, ammistratore unico Molpass srl. Sottoscrivono, con piena solidarietà i dipendenti e collaboratori di Molpass srl
BARBIERI Marco, resp. installazioni
BARBIERI Luca, resp. uff. tecnico
CALA’ Riccardo, Ricercatore esterno
BRUNO Luigi, magazziniere
CASTELLAZZI Marco, resp. Reaprto Controllo Luce e Video
CAMPAGNOLI Gabriele, operaio
DACCO’ Alba Laura, segreteria commerciale
DALLA Barbara, resp. uff. finanza e amministrazione
DALLA TURCA Luca, collaboratore tecnico commerciale esterno
DI NELLA angelo, Brand Manager apparati controllo luci
GAVIOLI Riccardo, Brand Manager video sistemi
GOLLINI Livio, resp.

settore formazione
GRENZI Lorena, operaia
HASSOUNE SAID, magazziniere
LANZARINI Gianni, settore audio
LUPPI DONATELLA, segreteria commerciale
LOBEFARO Massimo, resp. settore TV
PAVANELLI Paolo, servizi manutenzioni
PRETI Francesca, uff. ontabilità fornitori
VACCARI Valeria, uff. contabilità cli

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