Logistica, con l'Expo 2015 Lombardia porta d'Italia

Le ricadute sul settore analizzate in un convegno a Milano: con l'Esposizione universale indotto da 1,8 miliardi e 9mila posti di lavoro. Il ruolo del porto di Genova e il Terzo valico

Grazie a Expo 2015 il settore della logistica avrà un nuoco sviluppo, occasione per "ridisegnarsi" come sistema sempre più efficiente, competitivo e Genova può diventare in modo permanente il porto di Milano e più in generale di tutto il Nordovest. Basta che l'Italia sappia approfittare in modo adeguato della grande occasione offerta dall'Esposizione universale.

Tema importante, approfondito al convegno "L'eccellenza della logistica italiana in vista di Expo 2015", promosso promosso dalla Camera di commercio di Milano, da The International Propeller Club-Port of Milan e dall'Autorità Portuale di Genova. Come dimostrano dati e cifre di una ricerca promossa dalla Camera di Commercio di Milano e dalla società Expo 2015, e affidata a un team di analisti economici, per il periodo 2012-2020.

La ricaduta di Expo Milano 2015 sulla logistica significa 9mila posti di lavoro che saranno attivati, 6mila solo in Lombardia e 1,8 miliardi di produzione aggiuntiva di cui 1,2 miliardi in Lombardia. Già oggi il mercato della logistica e dei trasporti lombardo vale 12 miliardi di euro, circa un terzo del mercato italiano.

La provincia di Milano genera da sola un fatturato stimabile nel 50% del totale lombardo, ossia 5 miliardi di euro. Sono quasi 2mila le imprese di logistica e trasporto con fatturato superiore ai 500mila euro in Lombardia e nelle province di Novara, Piacenza e Verona (che costituiscono la Regione Logistica Milanese). Circa il 36% del totale si trova nella provincia di Milano (725 imprese), seguita da Bergamo (8%, 165 imprese), Verona (8%, 155 imprese) e Brescia (7%, 136 imprese). Il 15% (296 imprese) ha sede extra regione pur operando nell’area logistica milanese.

La maggiore parte delle nuove opportunità sarà generata dopo l'Expo (1,1 miliardi di produzione aggiuntiva e 5.300 unità di lavoro). Nel 2015 saranno 523 milioni di produzione aggiuntiva e 2.500 unità di lavoro. Prima di Expo 213 milioni di produzione aggiuntiva e mille unità di lavoro.

"Il settore della logistica – ha dettoo Claudio De Albertis, membro di giunta della Camera di commercio di Milano – è centrale per Milano e la Lombardia, snodo economico e produttivo del Paese. In particolare può avere uno sviluppo significativo con Expo, con significative opportunità di fatturato e di lavoro che possono essere create nel settore".

"In Lombardia quasi 2.000 imprese di logistica producono un giro d’affari per 11 miliardi di euro annue, pari al 30% circa del mercato italiano, con un valore aggiunto superiore ai 2 miliardi di euro – ha aggiunto Riccardo Fuochi, presidente del The International Propeller Port Club of Milan - ed il 50% di questo mercato, è prodotto da aziende con sede nella provincia di Milano che numericamente rappresentano più di un terzo del totale regionale. E’ necessario sempre di più fare squadra e far si che il settore he venga percepito come una vera e propria industria e non solo come un insieme di provider servizi".

Secondo Luigi Merlo, presidente dell’Autorità Portuale di Genova: "Il porto di Genova con i suoi progetti di sviluppo è in grado di garantire il nuovo disegno logistico che il governo si è dato e che mette insieme portualità e logistica valorizzando i territori. Expo 2015 sarà l’occasione per sperimentare questo nuovo modello operativo per il rilancio economico dell'Italia: il distretto logistico del Nordovest. Si tratta di un nuovo progetto sistemico che in primo luogo serve al Paese".

"Noi non chiediamo soldi in questo momento - ha sottolineato Merlo - ma la condivisione di un progetto: che la Lombardia, in questo caso, sia sponsor convinta del Terzo Valico. Questa visione si connette molto al tema di Expo. Perchè tra i 140 Paesi, vi sono economie in fase di sviluppo su cui si possono consolidare rapporti che dureranno negli anni".

"E' tempo di passare dalle parole ai fatti", ha affermato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi durante un collegamento telefonico al convegno dove si è discusso dell'eccellenza della logistica italiana in vista di Expo 2015 e dei rapporti tra la Lombardia e il porto di Genova. "Se si deve agguantare la crescita -ha detto Lupi- i tempi non sono procrastinabili ed entro fine aprile massimo metà maggio spero che venga presentata la riforma sui porti e l'integrazione tra Expo e i distretti logistici va in questa direzione".

La Lombardia come snodo

Trasporto stradale. La Lombardia conta su una rete di 900 km di strade statali, 11.000 km di strade provinciali, 58.000 km di strade comunali e 573 km di autostrade. La Lombardia, con un traffico di 379 milioni di tonnellate, rappresenta da sola il 25% del traffico su strada italiano (1460 milioni di tonnellate), di cui circa il 34% movimentato in conto proprio e il resto (66%) in conto terzi. Il 58% del traffico con origine e/o destinazione la Lombardia avviene all’interno dei confini regionali (221 milioni di tonnellate), il 39% con le altre regioni italiane (150 milioni di tonnellate) e il rimanente 3% con i paesi europei. Nelle relazioni stradali con l’estero, la Lombardia pesa per il 25% circa, sia in uscita, sia in entrata, sul totale del traffico internazionale italiano.

Trasporto marittimo. Il sistema portuale dell’alto-Tirreno rappresenta il più immediato sbocco al mare della Lombardia che costituisce il 44% dei Teu movimentati a Genova e il 15% di quelli movimentati a La Spezia. A Genova si attestano i flussi diretti/provenienti dal Far East (37% del traffico totale in Teu), dalle Americhe (15%) e dall’Africa (15%).

Trasporto aereo. Il polo aeroportuale lombardo (Malpensa, Linate, Orio al Serio) ha movimentato circa 557mila tonnellate (il 78% delle quali transitate da Malpensa), rappresentando più del 60% del totale del cargo aereo italiano.

La Lombardia da sola rappresenta per Malpensa quasi il 30% del traffico in uscita. Trasporto ferroviario. La Lombardia pesa sul traffico totale ferroviario italiano (76 milioni di t) per il 16%. Sul traffico ferroviario totale internazionale arriva a un quinto.

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