Ancora una volta la bistecca nel mirino. Dopo l'inutile allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che aveva bollato la carne rossa come cancerogena, adesso tocca all'Onu disincentivare il consumo della bistecca. E il metodo è curioso: aumentare il prezzo di vednita con una nuova tassa. Come sottolinea uno studio delle Nazioni Unite, commissionato all'International Resource Panel, nei prossimi dieci anni il consumo di carne nel mondo dovrebbe lievitare del 20 per cento per quella di pollo e del 14 per quanto riguarda la canre suina e bovina.
Secondo gli esperti, come ricorda Libero, questo incremento del consumo porterà anche ad un incremento della produzione che a loro dire porvocherebbe un disastro ambientale. Da qui l'esigenza di frenare il consumo: "Le conseguenze negative per l’ambiente e la salute devono essere incorporate nei prezzi dei prodotti alimentari", ha affermato Maarten Hajer, il capo degli scienziati dell’Onu che hanno redatto il rapporto. Il rimedio a questo prblema è uno solo: aumentare il prezzo della carne per ridurre i consumi. Le opzioni sono due: una prevede un aumento del prezzo diretto sul consumatore, un'altra un aumento invece a monte della catena in fase di produzione.
"Pensiamo che sia meglio aumentare i prezzi a un livello precedente della catena, è più facile", ha aggiunto il professor Hajer. "È più allettante tassare la carne al livello del consumatore,maèmeno efficace". Insomma a quanto pare presto per godersi una bistecca bisognerà spendere di più.
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