"Se muoio sapranno cosa fare". Il nome sul corpo della figlia

A rivelarlo uno scatto pubblicato su Instagram da una mamma ucraina dove appare una bimba di un mese con appunto i contatti dei genitori sulla pelle

"Se muoio sapranno cosa fare". Il nome sul corpo della figlia

Madre ucraina scrive le proprie generalità sul corpo della figlia. Si tratta dell’ennesima storia di guerra. Sasha Makoviy ha utilizzato la schiena della sua piccola di un mese per scrivere il suo nome, i recapiti telefonici dei parenti in modo che chiunque potesse riconoscerla e metterla in salvo in caso fosse successo qualcosa a lei e al marito.

A raccontarlo è uno scatto pubblicato dalla stessa donna su Instagram, tra i social più utilizzati dalle nuove generazioni. Nel post, che ha raccolto oltre 21mila like, appunto appaiono due foto: la prima raffigurante la bimba bionda con addosso soltanto un pannolino e le tanto virali indicazioni sulla pelle; un’altra con le stesse informazioni, ma questa volta su un pezzettino di carta stropicciato.

La decisione, come rivelato dalla donna, sarebbe stata presa nel primo giorno di guerra, quando sono iniziati i bombardamenti. La madre di Vera, preoccupata per il futuro della figlia, in questo momento, avrebbe partorito l’idea utilizzare la pelle della sua piccola al fine di tutelarla, in modo“che qualcuno l’avrebbe accolta come sopravvissuta” casomai fosse successo il peggio.

Il finale della storia, però, questa volta è a lieto fine, considerando che la neonata e i suoi genitori sono adesso in salvo. Nonostante ciò, però, Sasha non riesce a gettare nel secchio della spazzatura quel pezzo di carta che per lei rappresenta un momento indelebile della sua esistenza. “Ho passato cinque minuti – rivela - a cercare il pulsante pubblica. Pensieri e sentimenti si accumulavano, ma non c’era la forza per pubblicarla. Ma dobbiamo parlarne”.

Secondo la giornalista Anastasia Lapatiina del Kyiv Indipendent, tra le prime croniste a diffondere lo scatto tramite Twitter, “mentre l’Europa pensa al gas”, in Ucraina sarebbe ormai diventata abitudine consolidata da parte dei genitori lasciare qualche contatto sul corpo dei figli, facilitandogli così l’avvenire nel caso in cui dovessero trovarsi da soli e in balia del destino.

Considerando che talora i bambini sarebbero stati utilizzati come scudi umani, non c’è da meravigliarsi che tale post, nel giro di qualche ora, possa essere

diventato il simbolo di una guerra, dove a essere coinvolti non sono soltanto i militari, ma intere famiglie che fino a qualche mese fa mai avevano immaginato di vivere quell’inferno raccontatoci oggi dai media.

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