A ormai un passo dall'estate, la primavera si fa attendere ancora. Temperature in calo, pioggia e addirittura neve in Val d'Aosta hanno fatto tornare in Italia un clima più adatto a novembre che a maggio. Colpito dal maltempo suprattutto il Nord, con frane, smottamenti e fiumi a livelli critici.
In Veneto, tra Verona e Vicenza, si teme una riedizione dell’alluvione 2010, quando vi furono 3 morti e centinaia di milioni di euro di danni. Cresce la paura per il fiume Bacchiglione, che sfiora gli argini e le arcate dei ponti: il passaggio dell’ondata di piena è atteso in serata, ma il sindaco di Vicenza Achille Variati ha fatto chiudere precauzionalmente il Ponte degli Angeli e ha fatto distribuire i sacchetti di sabbia. Chiuse anche le scuole. Allarme della Protezione civile, secondo cui il Bacchiglione dovrebbe raggiungere i 5 metri e 90 (contro i 160 cm di media). Nel 2010 andò il fiume a Vicenza toccò 6 metri e 18.
Non va meglio nel veronese, dove sono tracimati l’Alpone, a San Bonifacio, ed il Tramigna, a Soave. Diverse famiglie sono state evacuate ieri sera, ma questo non ha evitato la tragedia a Lavagno (Verona). L’allarme era scattato nella notte con la segnalazione di un’autorimessa completamente allagata. Questa mattina i vigili del fuoco coadiuvati dai sommozzatori hanno individuato e recuperato il corpo senza vita di una persona rimasta bloccata dall’acqua.
"Abbiamo una giunta straordinaria tra qualche ora e faremo il punto della situazione, ma sicuramente decreteremo lo stato d’emergenza e chiederemo lo stato di calamità naturale", ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, "Una situazione come questa non siamo assolutamente in grado di reggerla, ma saranno parecchie centinaia di milioni di euro: è stato colpito il cuore nevralgico dell’economia del Veneto".
Il maltempo non ha risparmiato il Nordovest, colpito per primo dalla nuova perturbazione. A Torino molti interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti e smottamenti stradali, fortunatamente senza gravi conseguenze. In Val D’Aosta alla pioggia si è aggiunta la neve fuori stagione, caduta fin dai 1.900 metri di quota. Sottopassi allagati, alberi abbattuti dal vento e strade chiuse per la pioggia inoltre alla Spezia e in provincia, mentre a Milano, dov’è piovuto ininterrottamente per ore, c’è massima allerta delle strutture della protezione civile per vigilare su possibili allagamenti: sotto controllo sono in particolare il Seveso e i torrenti che fanno riferimento alle Groane.
Il Po, infine, è ingrossato e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna attende per le12 di domani il passaggio della piena nel piacentino, che interesserà una decina di Comuni. In base alle valutazioni dell’Aipo e del Centro Funzionale Arpa-Simc, il fiume dovrebbe superare nella sezione di Piacenza il livello 1, con allagamenti.
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