"Morte non certa". Colpo di scena nel processo al broker dei vip

Nessuna estinzione del processo per il momento per Massimo Bochicchio: senza il certificato di morte, il tribunale procede al rinvio

"Morte non certa". Colpo di scena nel processo al broker dei vip

La morte di Massimo Bochicchio è avvolta dal mistero. Il broker dei vip, che oggi si sarebbe dovuto presentare in tribunale per l'udienza che lo vede indagato per riciclaggio e abusiva attività finanziaria, è morto domenica 19 giugno sulla via Salaria a Roma, schiantandosi contro un muretto. La potente moto a bordo della quale viaggiava è esplosa nell'impatto, forse a causa del distacco del serbatoio, e il corpo dell'uomo è stato avvolto dalle fiamme, finendo per essere carbonizzato e irriconoscibile. Sono servite ore alla polizia locale per identificarlo attraverso la targa del veicolo ma al tribunale serve di più per dichiarare il processo estinto per morte del reo. Quindi, la terza udienza è stata formalmente rinviata al prossimo 15 settembre, in attesa di risultati certi per quanto concerne l'esame del dna.

Processo rinviato

"Abbiamo appreso da fonti aperte della morte dell'imputato Bochicchio, e non essendo stato depositato formalmente il certificato di morte, considerati i tempi necessari, è opportuno disporre un rinvio a settembre" ha detto il giudice. Il difensore del broker, Gianluca Tognozzi, ha detto di essere stato informato nella famiglia nelle ore successive all'incidente ma di non essere ancora in possesso del certificato di morte che metta un punto fermo nel decesso dell'uomo: "Anche il fratello che si è recato sul posto ha spiegato che non è stato ancora possibile effettuare un riconoscimento".

Aperta un'indagine

I pm di Roma attendono una prima informativa per aprire formalmente un fascicolo di indagine in relazione alla morte del broker. Al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato ad un malore ma risposte in tal senso si avranno dall'autopsia. Tra le ipotesi sul tavolo anche quella del suicidio. Per potere effettuare gli accertamenti tecnici, comprese le verifiche sulla moto, il procedimento potrebbe essere incardinato per istigazione al suicidio.

"Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questi tragici casi, dopo il riconoscimento della salma", ha dichiarato l'avvocato di Massimo Bochicchio. Intanto, l'avvocato che assiste Antonio Conte e il calciatore Stephan El Shaarawy, due delle presunte vittime del broker, ha chiesto la massima attenzione negli accertamenti: "È opportuno fugare ogni dubbio e credo che la Procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari per arrivare a fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto ieri mattina".

Intanto gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia

di Finanza hanno acquisito il tablet, il telefono cellulare, il pc e alcuni documenti di Massimo Bochicchio allo scopo di verificare le comunicazioni tenute dall'uomo nei giorni precedenti allo schianto.

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