"Il mio tampone era negativo. Ma così ho portato il virus a Cortina"

Era stato in Sardegna e aveva partecipato a un raduno con 75 persone. Alcuni di loro sono risultati positivi

"Il mio tampone era negativo. Ma così ho portato il virus a Cortina"

La rabbia di ragazzo 27enne romano che, dopo aver festeggiato l'estate in luoghi a rischio aveva fatto il tampone, risultato negativo. Adesso ha scoperto di essere positivo e teme di aver contagiato amici e familiari, tra i quali l'amata nonna. Intervistato da Il Messaggero, il giovane ha spiegato di aver soggiornato in Sardegna. Di aver partecipato a un raduno esclusivo con altre 75 persone, a Baia di Porto Istana, tra Porto San Teodoro e Porto Rotondo, senza molti controlli. Ma al Billionaire, il locale di Briatore, non è andato e ha scaricato l'app Immuni. Il 15% dei partecipanti al raduno è risultato positivo al coronavirus. Ha poi preso parte ad altre feste in locali conosciuti.

Dopo la Sardegna ha fatto il tampone: negativo

Prima di raggiungere la nonna a Cortina ha preferito sottoporsi al tampone, in modo da essere certo di non correre il rischio di infettare la donna e altri conoscenti presenti nella rinomata località di montagna. Il 17 agosto è partito in aereo da Olbia ed è arrivato a Venezia. Il giorno seguente si è recato all’ospedale di Padova dove ha fatto il tampone che è risultato negativo. Voleva essere sicuro di non essere asintomatico. Questo ha permesso al giovane di partire il 19 agosto per il luogo montano, sollevato. Mai avrebbe pensato di essere invece positivo. Altrimenti non avrebbe abbracciato e baciato sua nonna e il 20 agosto non avrebbe certo partecipato al Cortina Summer Party, dove tra l'altro c'era anche Alessandro Benetton.

Adesso è ricoverato con polmonite

Dopo qualche giorno è tornato a Roma ma ha iniziato a sentirsi male e ad avere la febbre alta. Un’amica che era con lui in Sardegna lo ha chiamato per avvertirlo che era risultata positiva. Il ragazzo ha raccontato: “Ho preso il telefono, ho chiamato il numero verde della Asl, l'ospedale di Belluno spiegando che ero stato a contatto con un positivo, tornavo dalla Sardegna, avevo febbre alta, tosse e vivevo con nonna, zia, un cugino e mio padre”. Da quel momento è iniziato un iter burocratico lunghissimo che ha fatto perdere tempo importante. Ha mandato mail, telefonato a numeri inesistenti, e per 24 ore non ha ricevuto risposte. Alla fine ha fatto un altro tampone, grazie all’impegnativa di un amico medico, ed è risultato positivo. Adesso è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Belluno con una polmonite interstiziale, giudicato stabile ma non grave, un paziente Covid asintomatico con polmonite da pneumococco. Ha dato centinaia di nomi di persone che potrebbero essere positive.

Una domanda però lo assilla: “Perché mi hanno detto che ero negativo e basta? Mi hanno risposto che c'è un periodo di incubazione che può durare circa 14 giorni. Ecco, sicuramente se lo avessi saputo non andavo a casa di nonna. È un'informazione vitale, la gente non lo sa, in Veneto non danno informazioni vitali: non scrivere negativo se non sono passati 14 giorni dall'ultimo contatto.

Mi sarei evitato due giorni di polmonite dentro casa mettendo a rischio tutta la lista di centinaia di persone con cui sono stato a contatto. Vanno fatti controlli accurati al Cortina Summer Festival”. Come lui saranno nella stessa situazione altri, troppi ragazzi. Qualcosa non funziona nel sistema.

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