Il rafforzamento del fianco orientale della Nato, scatenato prima dell'escalation militare russa poi dal conflitto in Ucraina, oltre ad aver visto l'arrivo di truppe e mezzi che sono andati ad aggiungersi a quelli dell'Alleanza già presenti facenti parte della Nato Enhanced Forwar Presence nei Paesi Baltici e in Polonia, ha determinato lo schieramento in Romania della Nato Response Force.
Questa è la prima volta che l'Alleanza attiva questa forza, tenuta sempre a disposizione, per la difesa collettiva e la deterrenza. La decisione di Bruxelles segue l'attivazione da parte della Nato dei suoi piani di risposta per la difesa nel mezzo della più grande crisi di sicurezza in Europa degli ultimi decenni, innescata dal massiccio potenziamento militare della Russia e dalla sua invasione dell'Ucraina.
Anche i cieli sono stati rafforzati: i dispositivi di Air Policing dell'Alleanza sono stati potenziati con l'invio di altri caccia nei Paesi dell'Europa orientale dove già era attiva questa particolare missione, come nei Baltici e in Romania.
Gli Stati Uniti, però, stanno valutando anche un'altra possibilità, sulla scorta della minaccia missilistica rappresentata dalla Russia: Washington potrebbe inviare in Europa un certo numero di batterie di missili Patriot Pac-3 e di THAAD, che hanno la capacità di intercettare i veicoli di rientro di alcuni tipi di missili balistici.
Il Patriot, in particolare, sebbene siano in grado di operare in modo indipendente per intercettare missili a corto raggio e altre minacce aeree, sono progettati principalmente per la difesa di punto. Ciò significa che proteggono una risorsa o una posizione specifica e vengono utilizzati al meglio come parte di un sistema di difesa missilistica a strati, poiché i missili hanno una portata di soli 15-22 chilometri circa, sebbene il suo radar abbia una portata di circa 100. Se fanno parte di un sistema di difesa a più livelli, i Patriot sono in grado di lavorare con altri sistemi missilistici come il già citato THAAD per formare uno scudo multilivello, integrato e sovrapposto contro le minacce missilistiche nella fase terminale del volo, ovvero durante l'ultima parte della traiettoria in atmosfera del vettore. I Patriot sono efficaci, in particolare, contro velivoli, missili da crociera e missili balistici a corto raggio.
Il THAAD, acronimo di Terminal High Altitude Area Defense, è un'arma di difesa “di teatro” a lungo raggio che funge da livello superiore di una sistema di base a due livelli per neutralizzare i missili balistici. È progettato per intercettare i missili balistici durante la fase mid-course/finale del loro volo, quindi intercettandoli all'interno e anche all'esterno dell'atmosfera. Questo permette al THAAD di fornire un'ampia copertura d'area contro le minacce balistiche e lo rende ideale per difendere obiettivi “d'area” (quindi non puntuali come il Patriot) come centri abitati e risorse industriali.
Entrambi i sistemi missilistici, come detto, possono lavorare in modo integrato ma anche singolarmente, e sia THAAD sia Patriot hanno i propri peculiari radar di scoperta, tracciamento e guida per effettuare l'intercettazione dei bersagli aerei. Quello del THAAD, in particolare, è l'AN/TPY-2 che può essere utilizzato anche semplicemente come radar di scoperta di un sistema antimissile più complesso indipendente dal THAAD, e si stima che abbia una portata di 3mila chilometri, ma questa varia a seconda dei bersagli e della modalità di funzionamento. Uno di questi radar è già presente lungo il fianco orientale della Nato sin dal 2011: per la precisione in Turchia, a Kürecik. Questo va ad aggiungersi a quello dislocato in Israele, nel 2008.
La difesa antimissile, in Europa, però è già presente: proprio in Romania, a Deveselu, è situata una base di lancio del sistema Aegis Ashore, concepito per colpire i missili balistici inizialmente coi vettori Standard SM-3 Block IB, ma presto con gli SM-3 Block IIA una volta che diventerà operativo. L'Aegis Ashore è sostanzialmente una batteria di missili che usa lo stesso lanciatore verticale statunitense tipo Mk-41 montato sugli incrociatori classe Ticonderoga e sui cacciatorpediniere Arleigh Burke. Per le basi terrestri antimissile vengono utilizzati tre Mk-41 con otto celle ciascuno per un totale di 24 intercettori per sito. La base di Deveselu ha ottenuto la capacità operativa iniziale nel 2016, mentre una seconda dovrebbe cominciare a operare entro la fine di quest'anno in Polonia.
Questi sistemi sono stati al centro delle preoccupazioni di Mosca
per la sicurezza del suo deterrente nucleare strategico e hanno causato, insieme all'ingresso in servizio del missile russo Novator 9M729, la fine del Trattato INF sui missili balistici e da crociera a raggio medio e intermedio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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