Il Cardinale Mueller si è pronunciato su "Amoris Laetitia", la discussa esortazione apostolica del Papa, sulla quale erano stati sollevati i "dubia" da parte dei Cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner. La presa di posizione dell'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, fa esultare chi, tanto nella Chiesa quanto tra i commentatori, attende la fine delle critiche rivolte al Papa dai tradizionalisti.
In un saggio introduttivo al nuovo libro di Rocco Buttiglione, "Risposte amichevoli ai critici di Amoris laetitia", Mueller scrive che: "La tensione fra lo status oggettivo del "secondo" matrimonio e la colpa soggettiva" può dare diritto all'accesso ai sacramenti "attraverso un discernimento pastorale". E ancora, dichiara Mueller nello stralcio del saggio pubblicato da La Stampa: "Siamo testimoni di un paradossale capovolgimento dei fronti. I teologi che si vantano di essere liberal-progressisti, che precedentemente, per esempio in occasione della enciclica Humanae Vitae, hanno messo in questione radicalmente il Magistero del Papa, adesso elevano qualunque sua frase, che sia di loro gusto, quasi al rango di un dogma. Altri teologi, che si sentono in dovere di aderire rigorosamente al Magistero, adesso fanno l’esame ad un documento del Magistero secondo le regole del metodo accademico, come se fosse la tesi di un loro studente". Per Mueller, insomma, "Amoris Laetitia" non mina le basi della dottrina cattolica, ma anzi, consentendo alle affermazioni dell'autore del libro, il Cardinale specifica che l'esortazione: "...non implica nessuna svolta magisteriale verso un'etica della situazione e quindi nessuna contraddizione con l'enciclica Veritatis splendor del Papa san Giovanni Paolo II".
La presa di posizione di Mueller è particolarmente rilevante in quanto Bergoglio, solo nello scorso luglio, non aveva rinnovato l'incarico all'ex Sant'Uffizio all'uomo di fiducia di Ratzinger. Una scelta per cui erano state alimentate voci riguardanti l'esistenza di un vero e proprio scontro dottrinale tra il Pontefice e il custode di quell'organismo della Curia teso a custodire, promuovere e tutelare la dottrina della Chiesa cattolica. Solo pochi giorni fa, poi, Mueller aveva criticato l'universo che circonda e consiglia il Papa, sostenendo che -come riportato da il Corriere della Sera-,"Queste persone non hanno avuto il coraggio di presentarsi con il loro nome davanti a me, non sono capaci di rispondere con argomenti teologici e lavorano con questi mezzi sporchi", riferendosi, con ogni probabilità, a chi "aggira" i prefetti delle Congregazione, informando direttamente Bergoglio dell'attività di quest'ultime senza passare per il filtro formale previsto.
Quanto dichiarato da Mueller, in realtà, nonostante le "esultanze" dei bergogliani di ferro per la presa di posizione di un Cardinale considerato erroneamente a capo di una fronda antiBergoglio, non rappresenta una novità così assoluta. La notizia, semmai, sta nella presa di posizione pubblica dell'ex prefetto. In linea, tra gli altri con il teologo Cavalcoli, infatti, Mueller non ha mai dichiarato che all'interno di "Amoris Laetita" fossero presenti eresie. Le critiche che il Cardinale ha rivolto al Papa, semmai, erano riferite al "modo di fare" e all'applicazione dell'insegnamento sociale anche rispetto al trattamento dei lavoratori in Vaticano. Sempre Mueller, inoltre, aveva firmato nel 2015 una lettera in cui emergevano preoccupazioni sulle procedure del Sinodo dei vescovi sulla famiglia.
Questo saggio introduttivo del
Cardinale, in definitiva, contribuisce a smorzare le voci dell'esistenza di una compagine antiBergoglio all'interno del collegio cardinalizio, con a capo proprio l'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
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