Non è Alzheimer ma depressione: il grave errore medico non porto al risarcimento

L'uomo ha perso il ricorso e dovrà pagare anche le spese processuali

Non è Alzheimer ma depressione: il grave errore medico non porto al risarcimento

Un uomo ha passato anni credendo di essere malato di Alzheimer, o almeno questa era stata la diagnosi dei medici che lo avevano visitato. Il 69enne ha quindi iniziato a entrare e uscire dagli ospedali, iniziando varie terapie per cercare di rallentare quella condanna ormai inevitabile. Anni dopo ha invece scoperto che quella terribile diagnosi era sbagliata, la sua malattia si chiamava depressione. Il fatto è stato raccontato da ilmessaggero. Tutto sarebbe iniziato nel 2005 quando l’uomo, originario di Mazara del Vallo, comune in provincia di Trapani, dopo aver accusato un malore era stato ricoverato in ospedale per alcuni accertamenti da parte della Asl. Da quel momento si è sottoposto a diversi esami e nel 2008 gli esiti hanno dato una sola parola: Alzheimer.

Come ha spiegato il suo avvocato, Valentina Gori, “nel 2008 il verdetto dei Sanitari della Commissione medica della Asl di Trapani suona terribile e lapidario, al poveretto viene diagnosticata una fase avanzata della malattia di Alzheimer e, per questo, viene collocato in aspettativa per causa di servizio”. L’uomo inizia quindi uno sconvolgente iter medico, fino a quando arriva a Milano e scopre la verità. Come ha continuato a raccontare il legale “soltanto a seguito di una corretta valutazione sanitaria dei medici dell’Ospedale Maggiore Mangiagalli di Milano, viene a scoprire di non essere assolutamente affetto da Alzheimer, ma da una forma depressiva curabile con somministrazione di psicofarmaci”.

Dopo aver accusato la bella notizia, l’uomo decide però di ricorrere a vie legali per richiedere un risarcimento. Si rivolge così al Tribunale Civile di Palermo. Cinque anni dopo, la sentenza, a fronte anche di una consulenza tecnica d’ufficio che appura il grave errore di valutazione medica da parte dei medici della Asl di Trapani. La Asl di Trapani e il Ministero dell’Economia e delle Finanze vengono così condannati a pagare 10mila euro, quali risarcimento. L’uomo, che ne aveva invece richiesti 50mila, decide di non accettare e fare ricorso alla Corte di Appello di Palermo. La sentenza di secondo grado però rigetta la richiesta.

Oltre a non ottenere alcun risarcimento, il pensionato dovrà anche farsi carico delle spese processuali. Adesso l’uomo ricorrerà alla Corte Europea per i diritti dell’uomo, sostenuto dai legali Valentina Gori e Valentina Biagioli.

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