Stimolazioni elettromagnetiche per combattere fumo,droga, alcool e gioco d’azzardo compulsivo. Funzioneranno? Un nuovo sistema contro le dipendenze gravi, sperimentato negli Usa, promette di liberare le vittime di ogni dipendenza, con impulsi mirati nelle zone interessate del cervello.Si chiama TMS (Transcranic Magnetic Stimulation) ed è una tecnica non invasiva, già usata in passato contro la depressione. Ma per gli esperti può consentire di superare l’ossessiva percezione del bisogno della sostanza o del comportamento del quale si è dipendenti. Agendo con impulsi elettromagnetiche ripetuti sulle aree del cervello alterate dalla patologia, selezionate con modalità specifiche per ogni condizione patologica, modulano le connessioni tra i neuroni e inducono cambiamenti duraturi e persistenti nell’attività cerebrale. Agendo così, invertono i modelli anomali e ristabiliscono l’equilibrio pre-patologia.Negli ultimi anni la tecnica si è diffusa soprattutto negli Usa, in Canada, in Giappone e in alcuni Paese europei, soprattutto per la cura di cocainomani e alcolisti.
Ma è stata applicata anche nella lotta alle dipendenze da fumo e da gioco d’azzardo, con risultati positivi. Questo trattamento, approvato dalla CE, in sostanza attiva il funzionamento dei circuiti e delle connotazioni neuronali all’interno del cervello e può essere adottato in modo ripetuto nel trattamento di disturbi psichiatrici e neurologici. Si tratta, dunque, di un approccio di tipo tecnologico che si fonda su basi medico-scientifiche e cliniche e sulla sperimentazione americana, suscitando grandi aspettative. In Italia la Stimolazione Magnetica Transcranica è utilizzata da qualche anno, ad esempio a Padova dal professor Luigi Gallimberti e a Cagliari dal professor Massimo Diana a Cagliari. A Roma è arrivata recentemente per iniziativa dell’Associazione La Promessa Onlus, fondata e diretta dallo psicoterapeuta Fabrizio Fanella, che da anni si occupa di trattamenti riabilitativi per le dipendenze patologiche, con assistenza medica, psicologica e familiare.La terapia non è invasiva, non richiede anestesia o sedazione e quindi consente al paziente di continuare le normali attività quotidiane subito dopo il trattamento.
Secondo le sperimentazioni i risultati sono incoraggianti, soprattutto se la TMS viene abbinata ad una terapia di tipo riabilitativo seguendo modelli in uso da anni, come quelli testati da Fanella e della sua équipe di psichiatri e psicoterapeuti, per i pazienti non solo di Roma ma di diverse regioni del Centro-Sud.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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