Occhio ai furbetti del Natale, tutte le frodi sotto l'albero

Dal pesce avariato spacciato per fresco fino ai vini contraffatti passando per giocattoli e decorazioni pericolose. Da Nord a Sud, tutte le insidie del Natale

Occhio ai furbetti del Natale, tutte le frodi sotto l'albero

Le feste ormai incombono e con il Natale tornano le frodi. Dal cenone fino ai regali sotto l’albero, dal pesce scongelato e spacciato per fresco fino ai vini contraffatti, la cui unica cosa di pregio è l’etichetta, fino ai giocattoli e ai prodotti contraffatti.

Negli ultimi giorni si sono intensificati i controlli e le operazioni delle forze dell’ordine contro i furbetti del Natale. Che inondano il mercato delle feste di mercanzia fasulla, contraffatta e potenzialmente molto pericolosa per i consumatori. In ogni angolo d'Italia, da Nord a Sud, l'insidia è dietro l'angolo.

Il cenone

Il pesce rappresenta un must del cenone della Vigilia. Il consumo di prodotti ittici sulle tavole natalizie degli italiani è, da sempre, altissimo. E c’è chi ne approfitta, cercando di spacciare merce di dubbia qualità. Il cinema ci ha regalato numerose scene cult proprio sui sotterfugi adottati dai commercianti disonesti per vendere roba vecchia come ancora viva (ricordate Banfi che fa l’elettricista delle vongole in Al Bar dello Sport?) e oggi avviene lo stesso, seppure con trucchi diversi. C’è chi, per esempio, conserva il pesce in acqua “arricchita” da additivi chimici capaci di “colorare” il pesce.

Tra Napoli e Roma, nei giorni scorsi, sono state poste sotto sequestro ben quattordici tonnellate di pesce senza tracciabilità, pericoloso e contrabbandato per fresco. Altissima la quantità di mitili, cozze e vongole, messe sotto sequestro in quest’operazione della Guardia Costiera che ha permesso pure di bloccare, nella penisola sorrentina, la vendita di trecento chilogrammi di datteri di mare la cui pesca è vietata. Un analogo blitz, in tutta la provincia di Salerno, ha portato al sequestro di altre dieci tonnellate di pesce, crostacei e altri prodotti ittici nelle pescherie e nei ristoranti. A Perugia, invece, sono stati sequestrati duecento chili di pesce che stavano per essere consegnati a un negozio per la vendita al dettaglio. La merce era trasportata in un furgone che non garantiva la temperatura giusta per la conservazione di questo tipo di alimenti, stabilita dalla legge in -18 gradi. Un altro sequestro è stato disposto ad Ancona, dove sono state scoperte delle persone che vendevano in strada cento chili di pesce. Operazioni dello stesso tenore al mercato di Ballarò a Palermo.

Il vino

Nemmeno sui vini siamo più sicuri. Spesso basta appiccicare una bella etichetta per farsi pagare della robaccia come se si trattasse di vini pregiati. Ed è proprio quello che è stato scoperto tra la Campania e la Toscana dove un’organizzazione, con robuste propaggini commerciali che giungevano fino agli ignari acquirenti del Sud America, contrabbandava vino di pessima qualità per bottiglie importanti di Brunello, di Chianti, addirittura di Sassicaia. Come riporta Repubblica di Firenze, grazie alla complicità degli artigiani della contraffazione campani, che stampavano per loro persino i marchi di origine controllata falsificati, e allungando con l’alcol i loro prodotti per aumentarne la gradazione, la banda era riuscita a ricavarsi un’importante nicchia di mercato. Ma la Dda ha scoperto tutto e ha messo sotto inchiesta dieci persone. Il giro d’affari sarebbe stato di tutto rispetto dato che gli inquirenti avrebbero accertato che, in una sola spedizione destinata al Costarica, erano state vendute ben 18mila bottiglie di (presunto) vino pregiato. A quanto pare, la ditta del vino contraffatto aveva effettuato numerose vendite anche in Italia, in particolar modo nel Lazio e nel Veneto.

Luci e balocchi

Attenti anche alle decorazioni. Impazzano, negli ultimi giorni, i sequestri di luminarie pericolose. Prive dei controlli comunitari e del marchio “Ce”, si tratta di merce potenzialmente molto pericolosa. Una delle ultime operazioni è avvenuta nelle scorse ore a Padova dove la Finanza ha tolto dal mercato 30mila lucine, per un valore stimato in circa 500mila euro. Alta la guardia pure nella lotta ai giocattoli contraffatti.

Solo qualche giorno fa, la Polstrada scoprì un giro di carte pokemon fasulle tra Puglia e Campania. Nel mirino ci sono soprattutto i giocattoli di plastica, per i più piccoli, che privi dei contrassegni che ne testimoniano la conformità alle leggi, risultano estremamente pericolosi proprio per i bambini.

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