Ora Avvenire apre al farmaco che blocca la pubertà

La triptorelina, adesso, è un farmaco "passato" dalla mutua. Avvenire apre alla somministrazione, ma "caso per caso". Polemiche, invece, arrivano dai tradizionalisti

Ora Avvenire apre al farmaco che blocca la pubertà

Di triptorelina si parla con insistenza da qualche giorno. La parte cattolica che sostiene i gialloverdi non si aspettava che l'esecutivo lasciasse avallare, in qualche modo, il farmaco che può sospendere la pubertà.

La novità principale è questa: è stato catalogato dall'Aifa tra quei farmaci coperti dal Servizio Nazionale Sanitario. Quelli che, come si dice in gergo, vengono "passati" dalla mutua. Di base è un antitumorale, ma gli antigender ne segnalano pure la stretta correlazione con l'ideologia che contestano. La querelle ha avuto inizio subito dopo l'emersione della notizia. Viene sottolineata la facilità con cui la triptorelina potrebbe essere somministrata a persone molto giovani, che magari nutrono dubbi sulla loro identità sessuale. Ma adesso, a sposare in parte la causa di questa sostanza, è stato pure il quotidiano dei vescovi italiani. Il che ha dato vita a un'ulteriore polemica.

Avvenire, infatti, ha pubblicato un articolo a firma di Luciano Moia in cui è possibile leggere di "questioni complesse, delicate e controverse", le quali non sarebbero interpretabili e incasellabili "con una norma valida per tutte le circostanze". Sembra, insomma, una vera e propria apertura​ dottrinale e concettuale alla triptorelina, come notato da un altro quotidiano, cioè da La Verità. Il fatto - segnalano ancora sul quotidiano diretto da Belpietro - è che l'organo della Cei ​sembra aver modificato il tiro, la sua linea di pensiero rispetto a quando stroncava la somministrazione di questo farmaco.

Il non detto e il sentore sono sintetizzabili così': sarebbe stato il Vaticano a suggerire un posizionamento più morbido attorno al tema. Pure perché l'Accademia per la Vita della Santa Sede, attraverso una riflessione apparsa sul portale mediatico della Santa Sede, aveva più o meno espresso le medesime valutazioni aperturiste pubblicate poi su Avvenire. Vatican News, per farla breve, avrebbe aperto le danze. E Avvenire avrebbe seguito a ruota le opinioni di chi non se la sente di chiudere del tutto a questo farmaco.

Viene preferito affrontare il tutto, valutando "caso per caso". Per i cattolici tradizionalisti, la stampa cattolica avrebbe dovuto combattere contro la triptorelina, senza tenere conto delle eccezioni che sono state presentate.

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