Ancora alta tensione tra Francia e Italia. In queste settimane Roma e Parigi hanno dato vita ad un botta e risposta sull'emergenza immigrazione che ha messo in discussione i rapporti tra il nostro Paese e i cugini transalpini. Ma dopo i continui sconfinamenti da parte della Gendarmeria in terriorio italiano per controllare i confini (l'ultimo caso ad Airole qualche giorno fa), adesso arrivano anche i controlli ai documenti dei transfrontalieri e pendolari che quotidianamente sui treni attraversano il confine. Il Secolo XIX ha raccolto alcune testimonianze su questa vicenda. Di fatto Parigi ha messo da parte Schengen e così i gendarmi alla prima stazione dopo il confine salgono a bordo del treno e chiedono i documenti ai frontalieri. "Al di là dei ritardi per arrivare sul posto di lavoro, una situazione del genere merita approfondimenti da parte delle autorità competenti", afferma qualche frontaliero sempre al Secolo XIX. Va ricordato che la Francia aveva chiesto una deroga dopo gli attentati del 2015, deroga questa che è stata poi rinnovata fino ad oggi. Ma questo strumento doveva servire per prevenire l'ingresso in Francia di jihadisti, non certo per controllare gli italiani che lavorano in Francia.
"Riceviamo continue segnalazioni in questi ultimi giorni sulla richiesta di esibizione dei documenti di riconoscimento a tutti i viaggiatori da parte delle forze dell’ordine francesi alla stazione di Menton Garavan, con conseguenti ritardi per arrivare a destinazione e al lavoro", ha affermato Davide Fettuccini dei "Pendolari del ponente". E adesso anche il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano viaggerà insieme ai frontalieri per capire in che modo avvengono questi controlli a bordo dei treni.
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