La latitanza di Giancarlo Tulliani ha i giorni contati. In attesa della prima udienza che lo vede imputato insieme al cognato Gianfranco Fini, alla sorella Elisabetta e al padre Sergio per la vicenda della casa di Montecarlo, infatti, alla Camera approda in questi giorni la legge che ratifica l'accordo tra Italia e Emirati Arabi per la sua estradizione.
Si tratta - come racconta l'HuffPost - del Trattato di mutua assistenza giudiziaria in materia penale che permette la cooperazione in materia giudiziaria tra i due Paesi e che il governo italiano guidato da Paolo Gentiloni aveva siglato nel settembre 2015, ma sospeso perché in contrasto con le direttive europee secondo cui gli Stati membri non possono estradare nessuno in Paesi in cui vige la pena di morte. Proprio come gli Emirati Arabi appunto.
Ora però Dubai ha accettato di commutare la pena capitale in carcere per i detenuti estradati dall'Unione europea, permettendo così all'Italia di dare piena operatività al Trattato e di chiedere l'estradizione dei latitanti. Come - appunto - Giancarlo Tulliani.
style="font-size: 14.608px;">Per il via libera definitivo bisognerà probabilmente aspettare settembre, quando l'Aula della Camera voterà sia l'atto trasmesso dal governo Gentiloni che la proposta di legge presentata dal Pd.
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