Nel corso dell'ultimo Angelus, la preghiera che ogni domenica il pontefice recita rivolto a piazza San Pietro, papa Francesco ha suggerito ai fedeli di prendere come moldello la sacra famiglia, costituitia da Giuseppe, Maria e Gesù. Nell'ultima domenica del 2019, Bergoglio, come da tradizione, dedica la celebrazione al nucleo familiare di Nazareth, definendolo un "dono di Dio" e ammonisce le famiglie contemporanee a comunicare di più.
"Riprendere la comunicazione"
Bergoglio, riferendosi a Gesù, Giuseppe e Maria si è rivolto ai nuclei familiari contemporanei e dalla finestra del Palazzo Apostolico ha detto: "Loro pregavano e lavoravano. Io mi domando: tu, nella tua famiglia, sai comunicare o sei come quei ragazzi che a tavola, ognuno col telefonino, sta chattando? In quella tavola c'è un silenzio come se fossero a messa. Ma non comunicano fra di loro. Dobbiamo riprendere il dialogo in famiglia: padri, genitori, figli, nonni e fratelli devono comunicare tra loro".
La preghiera per le famiglie
Il messaggio del pontefice, nella festa liturgica dedicata alla Sacra Famiglia, è stato tutti incentrato proprio sulla necessità di rinsaldare i rapporti all'interno dei nuclei familiari, definiti da Bergoglio "un tesoro prezioso da sostenere e tutelare". Poi, durante la celebrazioni, ha affidato "a Maria Regina della famiglia, tutte le famiglie del mondo, specialmente quelle provate dalla sofferenza o dal disagio".
Il pensiero ai migranti
Parlando della famiglia di Nazareth, costretta a fuggire in Egitto, papa Francesco ha rivolto un pensiero ai migranti, ai profughi e a tutte quelle famiglie obbligate a lasciare la loro casa, a causa di guerra e povertà. Il pontefice, nella sua preghiera, ha voluto rimarcare come Gesù, Giuseppe e Maria solidarizzino "con tutte le famiglie del mondo obbligate all'esilio" e con tutti coloro che "sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione e della violenza".
Il ricordo per le vittime in Somalia
Questa mattina, il papa ha pregato anche per le vittime dell'attentato di ieri in Somalia, rivendicato dalle milizie di al Shabaab, che ha ucciso quasi cento persone e provocato decine di feriti: "Sono vicino a tutti i familiari e a quanti ne piangono la scomparsa".
Il papa chiuderà l'anni con il "Te Deum" del 31 dicembre, la celebrazione in cui viene ringraziato Dio per l'anno appena trascorso e al termine della celebrazione, Bergoglio andrà a piazza San Pietro per pregare davanti al presepe allestito quest'anno dal Trentino.
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